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Visualizzazione dei post da marzo, 2019

Lettere inesistenti

Ciao, sono la stanchezza. Ho deciso di prendere possesso del tuo corpo e della tua mente a tempo indefinito perché ne ho bisogno per i miei porci comodi. Tipo divertirmi a farti sentire uno straccio, a indolenzirti le spalle e farti venire un bel dolore alle cervicali. Oltre a una faccia condita da occhiaie, visto che ti ostini a non usare fondotinta né altro tipo di trucco, o contorno occhi, o siero alla veneranda età di 35 anni (e mezzo). Dove credi di poter andare con solo una cremina idratante non meglio specificata, usata "quando mi ricordo"? Chi ti credi di essere, Adaline Bowman? Sappi che non è così, io veglierò su di te, ci sarò quando ti alzerai la notte per riaddormentare tua figlia, quando ti alzerai al mattino e ti metterai al computer a correggere l'ennesimo romanzo, quando ti siederai sul divano pensando di goderti un po' di relax insieme a tuo marito. Io sarò lì, con la mia estenuante compagnia. Non mi vedrai, se non sul tuo volto allo specchio

Perle

Sarò telegrafica (più o meno) perché il tempo è un vero tiranno. Sono felice perché: - con questo caldo abbiamo inaugurato la stagione degli spostamenti in bici con bimba su seggiolino (quest'anno sono 14 kg di tata da trasportare, quindi la mia silhouette ringrazia); - e anche la stagione di "giriamo un po' alla volta tutti i parchi della città e decretiamo qual è il vincitore per lo scivolo migliore" (mia figlia è una grande appassionata di scivoli e di "giochi per bambini grandi nei quali ci si arrampica e la mamma perde dieci anni di vita ogni volta che rischio di cadere". Giuro che adesso la smetto con le virgolette); - ieri sera siamo andati al concerto degli Hooverphonic, che è stato molto bello, parecchio divertente e c'era pure Chef Rubio fra il pubblico (cosa ci facesse a Pordenone non ne ho idea, a vedere gli Hooverphonic senz'altro); - la conseguenza però è stata dormire una fava perché questo cordone ombelicale mamma mia (e

Pausa

Non ho mai letto nulla di Eshkol Nevo, anche se possediamo La simmetria dei desideri , uno dei pochi libri acquistati da mio marito e non da me. (Per la cronaca, neppure lui l'ha letto!). Oggi però ero dal parrucchiere in pausa pranzo e mi sono imbattuta nel suo nome mentre sfogliavo Vanity Fair. (Sì, dal parrucchiere non leggo libri e sfoglio le riviste che ci sono lì, altrimenti che momento relax sarebbe?). C'era questo racconto e ve lo ripropongo perché, non lo so, a me è piaciuto. E come Empatia Appena usciti dal mare, dopo aver fatto snorkeling, lei gli mostrò le dita della mano sinistra: «Guarda, sono gialle». In effetti erano giallognole, soprattutto sulle punte; lui le chiese se aveva toccato uno dei coralli a mani nude. «Forse», rispose lei con aria preoccupata. Lui era già innamorato perso, perciò, senza pensarci troppo, premette la mano su quella di lei e disse: «Vedi? Adesso anch’io sono affetto dall’Epidemia delle Dita Gialle». Voleva solo farla ridere (q

Giornata strana

L'unica canzone che mi piace davvero ancora dei Coldplay è Sparks , che poi è la prima loro che ho sentito in vita mia – quanto? Quasi vent'anni fa? –, quando ero ancora al liceo con tutta la vita che non sapevo avrei vissuto davanti a me. Perché ci ripenso oggi, non ne ho idea. «Il 18 marzo – ho scritto anni fa su FB – è sempre una giornata strana». Oggi penso a questa canzone, ma mi ero dimenticata che fosse l'anniversario della morte di mio papà. Credo sia la prima volta che me ne dimentico in otto anni. Non che abbia importanza, è solo una data. Ma è pur sempre sempre una giornata strana. Ho riascoltato la canzone e mi ha ricordato tante cose, ho seguito le parole e ho pensato ad altre cose ancora, è stato tutto molto malinconico. Ma è una giornata strana e passerà anche questa, come è passata la pioggia di stamattina che ci ha quasi completamente lavate nel tragitto casa-auto. Pensavo a cose che avrei voluto scrivere qui, oggi, che alla fine erano insens

Ghiacciolo

Ho finito Lamento di Portnoy e alla fine mi è piaciuto, anche se non sono riuscita ad apprezzarlo sempre. Ci sono parti ottime e parti che mi hanno lasciata un po' così. Ma devo dire che alla fine è un gran bel libro, mi ha divertita e il finale forse ha anche chiuso un cerchio sui dubbi che avevo per strada. Quindi sì, lo consiglio, fra l'altro compie 50 anni, adesso (fino a sabato mi pare) è in sconto al 25% perciò, vedete voi... :D In casa abbiamo avuto un po' di casino ultimamente, nell'attesa del salotto nuovo, che è finalmente arrivato, montato e già riempito. In più anche le camere dei ragazzi hanno subìto qualche modifica e per un po' ha regnato il caos. Ora, complice le belle giornate un po' più tiepide e la sistemazione di tutto, mi sembra di respirare di nuovo.  Ma non sempre, perché la stanchezza primaverile unita alle ore di sonno sempre poco lineari sono quasi soffocanti. L'ultimo weekend del mese abbiamo una festa di matrimonio e ne ho

Libri in velocità

Insomma, Il più grande uomo scimmia del Pleistocene si sta rivelando davvero esilarante. La famiglia di antenati dell'uomo ha appena scoperto il fuoco e trova una nuova grotta in cui vivere (ora che hanno il fuoco possono scacciare gli orsi, così la madre non si lamenta più di dover traslocare a ogni piè sospinto) e quando arrivano nella nuova casa il padre dice una cosa tipo: be', soffitti a volta, spazi più ampi (finalmente le ragazze avranno una stanza per sé, commenta la madre) e un locale appartato sul retro... per il vino... magari, fra un po'. :D Lamento di Portnoy sto stentando a finirlo, ma ormai lo finisco entro breve. All'inizio ero partita davvero entusiasta, ma poi come vi dicevo, le lamentele mi sono venute un po' a noia. Futuri libri che devo ancora comprare (e sto facendo il possibile per trattenere dal Kindle il ditino tentatore) ma so già di volere: Francesco Muzzopappa, Affari di famiglia , perché ironia e risate mi sembrano impresc

Di noi... e anche di Billy e di J.D.

L'8 marzo di dieci anni fa invece di uscire con le amiche per festeggiare la festa della donna (cosa che, a tutti gli effetti, non avevo e non ho mai fatto comunque) sono uscita per la prima volta ufficialmente con quello che oggi è mio marito. Una data che non è stata davvero soppiantata nemmeno dal 21 giugno, giorno del nostro matrimonio, e che abbiamo continuato a festeggiare ogni anno. Sapeva che non mi piacciono le mimose, così mi ha fatto un CD con una decina di canzoni che gli piacevano scrivendoci sopra la data e chiamandolo "Mimosa". Una cosa davvero molto dolce, com'è lui, che dà sempre tutto se stesso per le persone che ama. Quindi io oggi festeggio lui, che è un uomo rispettoso non solo di me, ma di tutte le donne e che è un regalo enorme che mi ha dato la vita, mettendo anche uno standard veramente alto al quale il futuro moroso di mia figlia dovrà essere in grado di attenersi :D :D :D Ah! Scusate, ho appena scoperto che Billy Corgan viene in pro

Pleistocene

Oh, scusate, mi sono resa conto di aver scritto per due post di seguito che sono triste e credo di aver dato l'impressione sbagliata. Non è vero, mi è solo capitato di avere l'umore non esattamente alle stelle. In queste occasioni io e mio marito diciamo «sono un po' groot», quando abbiamo quella sensazione di poche energie, fatica ad andare avanti, pochi stimoli, cose così. Lo so, è un'espressione buffa mutuata dal Groot della Marvel e non ho idea di quando abbiamo cominciato a dire così, ma di sicuro dopo aver visto I guardiani della galassia. Ormai è entrata nel nostro lessico ufficiale. Va detta anche mettendo un po' di broncio, quasi sbuffando con il labbro inferiore che sporge. Bravi, così. D'altra parte, come dicevo, era di sicuro complice la stanchezza e le varie cose da fare, oltre al lavoro, in più mio marito ha i suoi pensieri (sempre riguardanti il lavoro) perciò è un momento direi... intenso, ecco. Ma non foriero di cose brutte, anzi. D'a

Salti

Quando sono molto stanca mi sento sempre molto triste. Oggi poi in modo particolare, e non so perché. Perché sono stanca lo so, invece, stanotte ho dormito male perché mia figlia si lamentava nel sonno per non so quale motivo e poi il mattino è arrivato troppo in fretta. In più ho un libro rognoso su cui lavorare, scritto male ma su cui non posso intervenire liberamente perché non è una traduzione e quindi devo fare proposte per migliorare le frasi che poi l'autore approverà o no... insomma, se avessi almeno un libro che fila liscio, oppure una traduzione su cui posso lavorare senza problemi. Oggi mi sembra tutto un grande ostacolo. MA. Lucia (si pronuncia Luzìa) era una ragazza viennese che viveva a Klagenfurt, e quando ci sono arrivata da sola e ho scoperto che l'addetto agli alloggi universitari si era perso la mia mail di conferma e quindi ero senza un posto in cui dormire, in un paese che non conoscevo, di domenica che lì è tutto chiuso e non sapevo a chi chiedere

Frammenti di grigio e di tanti colori

Sì, ci siamo dedicati del tempo. Abbiamo (no, mio marito ha) dipinto una parete del salotto. Io ho portato la bimba a passeggiare, al parco, sui giochi, sugli attrezzi ginnici.  Non ho preso la bici con lei sabato pomeriggio solo perché era stanchissima e ha (fortunatamente) dormito. Abbiamo improvvisato una cena fuori con gli amici di sempre, dopo un aperitivo fuori come ai vecchi tempi, nonostante Dafne sia piccola e cenare alle dieci non sia esattamente il suo. Ma una volta ogni tanto, si può pur fare. È stata bravissima (o siamo bravi noi a sforzarci di renderla partecipe come si può). Abbiamo festeggiato il carnevale come ogni anno o quasi, anche se il tempo per trovare dei vestiti o vestirci coordinati non l'abbiamo proprio trovato, quest'anno, ma la nostra piccola farfalla si è divertita molto. E adesso pedala con la bici con le rotelle e va via lontano da me, ogni giorno un pezzetto di più. Ma ne sono malinconicamente felice. Peccato che le vacanze di scuola

Come si dovrebbe fare sempre

Ho iniziato a leggere Lamento di Portnoy (sono a metà a dire il vero) e penso di aver capito che cosa non mi va di questo libro: il lamento! No, Roth scrive da Dio e non c'è nulla da obiettare, ma le lunghe lamentazioni dopo un po' diventano noiose. In fondo è il rischio di una terapia a senso unico (si sente solo la voce del paziente qui, il dottore non parla mai). Però mi divertono molto le descrizioni di quel che combinano la madre e il padre, due figure abbastanza assurde, e infatti quando ci sono i dialoghi con questi o con altri il libro all'improvviso torna a essere uno spasso (ma pure tutto il capitolo intitolato Seghe , è uno spasso. E la stitichezza del padre è davvero epica). Sono giorni di corsa, succede sempre, soprattutto quando arriva un libro lungo e devi lasciare per un attimo il resto e poi il resto arriva, insomma, il mio lavoro è un po' così. Volevo scrivere delle cose sulla scrittura e sulla lettura, sul loro potere terapeutico, sulla mia