Volevo scrivere questo post ancora ieri sera, ma alla fine non ce l'ho fatta perché, come al solito, mi sono ritrovata a finire di lavorare la sera. E dopo non ce la facevo più (però ho giocato un po' a Rayman con l'iPad del moroso, ecco, come premio per aver lavorato fino alle dieci e mezza o forse soltanto per fare un altro passo verso la cecaggine :D) Per una volta, e lo dico perché è una cosa che non succede mai, parto dal titolo e non dal post. Il titolo di solito viene sempre per ultimo. Anche con i libri succede così, anche quando sono tradotti. Il titolo è sempre l'ultima cosa che si sceglie, tipo il giorno stesso della stampa, o quasi: perché è una questione di marketing, anche. So che è un po' triste e non molto poetico, ma a volte necessario, e non è raro che all'ultimo arrivi il guizzo giusto per trovarne uno che riassuma davvero lo spirito del libro. Ultimamente troppo spesso i titoli fanno schifo, a dirla tutta. Ieri invece, caso strano, mi è ba...
è soltanto una riscrittura della realtà.