Allora, Federico Secrezionenasale (leggi Moccia), non solo ha una fantasia che spacca il culo ai passeri per quanto riguarda le trame delle sue storie (ne ho già parlato, adolescenti che: oddio, vanno a scuola!, oddio si innamorano! oddio hanno le mestruazioni! oddio litigano con i genitori! oddio si mettono con ragazzi più grandi! oddio litigano e si lasciano! o mio dio, non l'avrei mai detto, questo sguardo sui giovani è sorprendente), ma anche i titoli denotano profonda riflessione, notti insonni per cogliere in poche parole l'essenza (no è difficile perché non c'è di sicuro un'essenza) dei suoi scritti, e così dopo essersi inventato il titolo da genio del male «Scusa ma ti chiamo amore», ha sviato con «Amore 14» (forse si era ispirato a Strada Statale 16, o qualsiasi altro numero, sì lo sto dicendo con cattiveria, sì), e poi riprende con un'oculata operazione di marketing con «Scusa ma ti voglio sposare». Quando uscirà con il libro: «Scusa, ma gli editori mi han...
è soltanto una riscrittura della realtà.