Ripubblico, o ri-posto, la storiella di Babbo Natale in attesa di post nuovi e originali, perché per entrare nello spirito adatto mi pareva cosa buona e giusta. Qualcuno deve pur tramandare la tradizione, visto che il link che cito in fondo come fonte, come potrete vedere, non è più attivo, e non si può rischiare che questa chicca vada persa. Buona lettura! « Per Babbo Natale non era il giorno giusto. L’idea di farsi tre o quattro volte il giro del pianeta, gridando “ho ho” a Dasher, Dancer, Prancer, Vixen, Comet, Cupid, Donner, Blitzen e Rudolf e scarrozzare per il cielo lasciandosi dietro una scia di sbriluccicanti freschi fosforescenti gli era sempre piaciuta, in fondo. Era come la notte della prima, e il tutto era molto hollywoodiano, compresa quella schifosissima Cacca Cola che lo costringevano a bere negli spot in TV. Ma quest’anno era diverso: peso sullo stomaco, sicuro che il costume rosso con il pelo bianco gli avrebbe tirato sul sedere e sulla pancia anche più dell’...
è soltanto una riscrittura della realtà.