Nella mia testa mi sono sempre inventata tantissime cose. Quand’ero piccola – ma anche quand’ero un po’ più grande – ogni sera prima di addormentarmi diventavo qualcun altro; oppure ero sempre me stessa, ma in un altro luogo, in un altro tempo. Ero la protagonista delle favole che mi raccontavo, che vivevo da sotto le lenzuola, che mi accompagnavano dentro al sonno, a causa del quale, era inevitabile, si interrompevano (o forse proseguivano in sogni che poi non ricordavo mai), e che poi terminavano in qualche modo solo al mattino. Per questo ancora oggi la mattina fatico a uscire dal letto: mi sono abituata ad avere un sogno da sveglia da finire. Erano storielle semplici, stupide, ispirate a quello che avevo letto o quel che avevo visto in tv, ma erano storie. Nella mia testa ho vissuto ovunque, anche in auto insieme a Bo e Luke o nel mondo meraviglioso di Alice. È sempre stato come avere un prolungamento della mia vita. Ho immaginato cose che mi sono successe davvero, ma che ero tropp...
è soltanto una riscrittura della realtà.