Sia Invisibile di Paul Auster sia Il mio anno di riposo e oblio di Ottessa Moshfegh sono stati due viaggi strani. Il romanzo di Auster ti porta in meandri inesplorati della mente e della passione erotica, ma anche del bisogno di giustizia e come al solito finisce che non sai bene cosa di quel che è successo è successo davvero, che cosa è realtà e cosa no. Fermo restando che non ha molta importanza, le sensazioni rimangono comunque. Il mio anno di riposo e oblio racconta invece di una giovane donna che cerca di stordirle tutte, le sensazioni, sperando in una rinascita finale. E così mi sono chiesta cosa sia meglio fare, stordire tutto, spegnere il volume del mondo esterno o vivere le sensazioni fino in fondo, con violenza quasi? Ci sono momenti in cui, perché cambiamo noi o perché cambia qualcosa in ciò che ci circonda, il corpo sembra avere frequenze diverse da quelle che abbiamo sempre conosciuto, le percezioni cambiano, tutto sembra arrivare con più forza e lasciare segni più prof...
è soltanto una riscrittura della realtà.