Sì, ci siamo dedicati del tempo. Abbiamo (no, mio marito ha) dipinto una parete del salotto.
Io ho portato la bimba a passeggiare, al parco, sui giochi, sugli attrezzi ginnici.
Non ho preso la bici con lei sabato pomeriggio solo perché era stanchissima e ha (fortunatamente) dormito.
Abbiamo improvvisato una cena fuori con gli amici di sempre, dopo un aperitivo fuori come ai vecchi tempi, nonostante Dafne sia piccola e cenare alle dieci non sia esattamente il suo. Ma una volta ogni tanto, si può pur fare. È stata bravissima (o siamo bravi noi a sforzarci di renderla partecipe come si può).
Abbiamo festeggiato il carnevale come ogni anno o quasi, anche se il tempo per trovare dei vestiti o vestirci coordinati non l'abbiamo proprio trovato, quest'anno, ma la nostra piccola farfalla si è divertita molto. E adesso pedala con la bici con le rotelle e va via lontano da me, ogni giorno un pezzetto di più. Ma ne sono malinconicamente felice.
Peccato che le vacanze di scuola non coincidano sempre con quelle di lavoro, altrimenti avremmo potuto fare qualcosa in questi giorni.
Comunque dopo due giornate decisamente primaverili ci siamo svegliati in un uggioso lunedì mattina, grigio e assonnato. Eppure non è male nemmeno così. Il che vuol dire che lo spirito positivo c'è, e soprattutto le energie.
che forse un giorno ti dirò,
quel che pensavo, che ho pensato,
quel che temevo, che ho temuto.
Direi parole, non so dove,
ma forse sai che sono lì,
che nonostante tutto quanto
un po', ogni giorno, è lunedì.
Ci sono persone che parlano di ascoltare, ma appunto, ne parlano e basta, e non ascoltano. Non dove più serve e con chi dovrebbero farlo come priorità. Ci sono persone, poi, che non spostano il naso più in là del loro confine, che magari è a due centimetri da sé.
Le prime, a volte, non possiamo evitarle ma non riusciamo a portarle più vicine, perché appunto, non ascoltano.
Le seconde... be', delle seconde è più facile fare a meno e lasciarle ai loro spazi ristretti, ai loro vittimismi e all'incapacità di leggerezza.
Continuo a inseguire la mia parola dell'anno, armonia, e mi pare che evitare questo tipo di tensioni e cercare di migliorare anche in me le cose che non amo negli altri dia tanti risultati.
Questo fine settimana ho abbracciato e baciato e coccolato i miei amori ancor più del solito, perché a volte vedi gli altri disgregarsi e pensi che non si sa mai che la disgregazione arrivi anche qui, in un modo o nell'altro. E allora me li godo più che posso...
Ci sono persone che parlano di ascoltare, ma appunto, ne parlano e basta, e non ascoltano. Non dove più serve e con chi dovrebbero farlo come priorità. Ci sono persone, poi, che non spostano il naso più in là del loro confine, che magari è a due centimetri da sé.
Le prime, a volte, non possiamo evitarle ma non riusciamo a portarle più vicine, perché appunto, non ascoltano.
Le seconde... be', delle seconde è più facile fare a meno e lasciarle ai loro spazi ristretti, ai loro vittimismi e all'incapacità di leggerezza.
Continuo a inseguire la mia parola dell'anno, armonia, e mi pare che evitare questo tipo di tensioni e cercare di migliorare anche in me le cose che non amo negli altri dia tanti risultati.
Questo fine settimana ho abbracciato e baciato e coccolato i miei amori ancor più del solito, perché a volte vedi gli altri disgregarsi e pensi che non si sa mai che la disgregazione arrivi anche qui, in un modo o nell'altro. E allora me li godo più che posso...
Commenti
"Ci sono persone che parlano di ascoltare, ma appunto, ne parlano e basta, e non ascoltano": è una prosa caparezziana, me gusta.
Hai ragione, d'altro canto spesso chi predica (parla) poi non mette in pratica ciò che predica.
Parlare è bello, ma anche ascoltare :)