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Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Switching

Sono stanca, ma finalmente mi sento di poter dire, di nuovo a colori.  Non del tutto, ci sono ancora cose che mi spaventano e che non mi rendono facile la felicità completa, ma sento che comunque saranno cose superabili, in un modo o nell'altro. Ma mi sento di nuovo a colori, anche se molto stanca, anche perché sono riuscita a fare uno switching. Io lo chiamo così. Non mi è capitato spesso nella vita, ma in due o tre momenti fondamentali ho fatto uno switching. C'è stato un momento anni fa in cui non mi piaceva per niente ciò che lo specchio mi rifletteva (e non parlo esteticamente ma metaforicamente) e sono partita da lì per vedere alcune cose in modo diverso. Davvero, mi è bastato rendermi conto che dipendeva solo da me, senza sedute di psicoterapia e senza riflessioni prolungate. Per questo lo chiamo switching, una cose veloce, un cambiamento come se avessi finalmente premuto l'interruttore giusto. Certo, c'erano cose che lo agevolavano: una persona accanto ch

Immersioni

Da che gli inverni non sono più particolarmente freddi e nemmeno particolarmente piovosi (tranne poi le alluvioni che arrivano in autunno o in primavera) mi mancano le giornate grigie, quelle di tè caldi e libri e nessuna voglia di uscire di casa. Oggi la giornata è grigia e non so bene se ne avevo bisogno, forse sì perché a volte mi serve immergermi nella non luce, lontana dalle troppe cose, da quella luminosità impietosa e dalle azioni che non lasciano tregua. In più, caso più unico che raro, mi è venuta l'influenza, ieri avevo la febbre a 38 come non mi capitava da una vita e pure oggi, anche se non è tanto alta. Di solito una battuta d'arresto mi arriva come una bomba dopo aver trascorso settimane intense. Quindi, anche se devo comunque lavorare (e per fortuna sto abbastanza bene per farlo) mi impongo lo stesso un briciolo di calma. Sarebbe utile dormire un po' meglio, questo senz'altro. Non sono state le settimane migliori di sempre, quelle passate, soprattutt

Vi chiedo scusa fin da subito

Sono contenta che questa settimana finisca. È stato un tour de force di raccolta soldi per la scuola (vi assicuro che non è facile quando le maestre non possono assolutamente maneggiare soldi, c'è un'ora e un quarto di tempo per portare i figli a scuola e ognuno li porta a un'ora diversa quindi è impossibile beccarli tutti se non stai lì tutto il tempo e non puoi stare lì tutto il tempo perché cazzo, flessibilità di orario finché vuoi ma io in un'ora di lavoro correggo 60 cazzo di pagine di libro e questa settimana il lavoro è stato assurdo e ho avuto pure due nonne fuori uso ieri e oggi; in più, io sono la persona più felice del mondo che in classe di mia figlia ci siano 3 italiani compresa mia figlia e tutti gli altri siano stranieri, ma il problema è che se c'è una cosa a cui serve il gruppo WhatsApp è comunicare queste cose di scuola, pure urgenti, ma i genitori stranieri – alcuni non tutti – non hanno molta voglia di comunicare, probabilmente anche causa diffi

In velocità

Lo so che sono assentissima dal blog, ma ho un diavolo per capello fra lavoro assurdo, bambina con tosse (la settimana scorsa dormito tipo un cazzo di niente) e rotture di coglioni derivanti dall'essere rappresentante di classe. Scusate l'uso del turpiloquio, ma mi sono appena redenta usando la parola "turpiloquio". Stasera mi sfogo in palestra, o forse mi sfogo sul vino, vediamo. Ma buon lunedì eh, buon lunedì. Al volo però dico che sto amando molto Le vite di Dubin di Malamud, che Malamud dovrebbe essere conosciuto e letto di più (magari lo è e sono io che lo ignoro) perché è bravissimo. E che fra un po' mollo tutto e mi trasferisco a Lisbona (se mai dovessi sparire dalla circolazione, primo posto in cui cercarmi è di sicuro il Portogallo, nell'Algarve probabilmente, io ve lo dico). Sopravvivrò anche a questo febbraio folle. E ai miei pensieri folli, ultimamente, e alle malinconie strambe e le mancanze immaginarie. Altrimenti: Sole, vent