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Visualizzazione dei post da settembre, 2022

Un mondo dentro

Nessuno ci conosce mai del tutto, no? Neanche noi fra l'altro. Abbiamo tutti, credo, un mondo interiore che è solo nostro, e a me sembra che il mio mondo interiore sia particolarmente vasto. Sarà che sono orsa e sto molto per conto mio, che leggo tanto e vago molto (troppo?) con la testa, che mi faccio un sacco di domande e mi do il doppio delle risposte... E non so nemmeno quali siano quelle giuste. E mi chiedo se confondo un mondo interiore vasto con la voragine che sento dentro. Se quel mondo interiore mi serve e mi è servito per riempire un grande, grandissimo vuoto. Qual è l'unica cosa che mi sembra di dare tanto, tantissimo e che nel mentre mi riempie? Amore e affetto. Di chi c'è sempre e anche di chi e per chi non vedo mai e sento solo virtualmente. Forse è dall'amore per mia figlia che ho imparato che cos'è il dare incondizionato, senza voler nulla indietro. Ho imparato anche che si può applicare anche agli altri, se ti fidi. Forse mi ha reso vulnerabile com

Abbracci

Nulla può rovinare il giorno del mio compleanno! A parte la vittoria di Giorgia Meloni.  Ops. Mi aggrappo al messaggio di speranza che ho letto sul profilo di Matteo Bussola , seppur convinta ci aspettino tempi duri. Ma questo posto è un luogo dove voglio svagare la mente e parlare di politica non è certo il mio forte, quindi scusate ma voglio provare ad andare altrove... A volte capitano cose inaspettate, che spiazzano, che ti fanno barcollare e che ti tolgono un po' l'equilibrio. Restare destabilizzati però fa anche sentire vivi, no?  A volte poche parole dicono molto quando altrove tante non dicono nulla. A volte succede che in mezzo a tutto il casino che è la vita ti capisci più di quando sembra tutto chiaro e calmo e pacifico. E ti fai anche un po' paura. A volte invece sembra tutto lì, a un soffio da te ma sei ormai senza fiato. E ti accorgi che non tocchi. A volte riempio i buchi del non detto e mi chiedo se è solo invenzione o se c'è verità, disegno i contorni d

Di estate e di storie

Agosto funziona così per me, come un buco nero, ma lo è in senso positivo. Finisco l'ultima cosa di lavoro e poi, quando so che davvero posso smettere di preoccuparmene, smetto. Di solito sono tre settimane scarse, ma in quelle settimane non faccio fatica a staccare dal lavoro. Non ci penso più.  È stato talmente buco nero, questo agosto, che ha risucchiato anche altre cose. Per esempio stamattina mi sono resa conto di essermi completamente dimenticata che un libro che avevo ordinato non solo mi era arrivato, ma l'avevo anche sfogliato un po' e poi riposto in libreria in attesa del suo momento. C'è stato un attimo in cui ho pensato: ma io ho solo sognato di averlo ordinato? Oppure è arrivato mentre ero via e il corriere non mi ha lasciato nulla? O sono rincoglionita proprio (spoiler: l'ultima opzione è quella giusta).   È anche vero che il ritorno al lavoro in genere non mi pesa. Mi pesa solo che durante l'anno fatichiamo a concederci pause un pochino più lunghe