Mi manchi in quel modo tutto tuo che hai di mancarmi. Che in realtà è un modo tutto mio. Mi manchi è quell'espressione strana dove tu sei il soggetto ma la sensazione è la mia. Mi manchi ma in un modo meno brutto di quanto si possa pensare, che fa meno male man mano che ci penso (hai visto quante "m" una dopo l'altra?). Ho scoperto di soffrire di sinestesia. Uhm, no, soffrire non è il termine giusto perché non è una sofferenza ma una possibilità. La nostalgia è sempre stata grigia. Il lunedì è sempre stato rosso. La primavera è sempre stata rosa. Dicembre è bianco, ovviamente. Per me è così e sarà così sempre, non lo faccio apposta, è un processo automatico. Il passato è un blu scuro e intenso, molto molto intenso. La solitudine è gialla, color seppia, come le foto e forse non è un caso. Ma la forma di sinestesia di cui ho sempre saputo di – soffrire? – è quella legata agli odori. Solo non sapevo si chiamasse sinestesia (e credevo fosse comune ...
è soltanto una riscrittura della realtà.