Finalmente, finito di fare le frittelle, mi viene voglia di scrivere di questo libro, La versione di Barney , di Mordecai Richler, che è stato il mio preferito del 2008 e penso che lo sarà comunque per sempre, almeno un po' ma per sempre. In particolare i primi sei mesi del 2008 sono stati i più assurdi che abbia mai vissuto, ma almeno hanno portato questo di buono. E rileggerlo ogni tanto (sì sono di quelle che rileggono i romanzi, anche se sono lunghi) mi ha sempre fatto un che di bene. La storia strampalata, avventurosa, cinica e nonostante ciò così innamorata di Barney Panofski mi resterà sempre nel cuore. L'ho sempre considerato un Holden Caulfield versione con dentiera e alzheimer, uno di quei personaggi che raccontano la loro storia raccontandone assieme mille altre. Panofski il mago della divagazione, che lascia a metà un aneddoto solo perché gli viene in mente che non si ricorda il titolo di un libro, o come si chiama quell'attrezzo da cucina che si usa per tirare ...
è soltanto una riscrittura della realtà.