Caro Babbo Natale, sono secoli che non ti scrivo lettere perché ho già qualcuno che esaudisce i miei desideri e gli altri me li tengo per me sperando che si avverino. Per il resto, cerco di arrangiarmi da sola, come sempre. Negli ultimi anni ti ho pure sempre sbeffeggiato con questa storiella che ti ritrae in modo un po' buffo ma su, simpatico. Io la ripubblico, non me ne volere, è tanto bellina e fa ridere tutti, poi che vuoi, sono poche le persone che vengono a leggerla quindi non è che ti sto proprio sputtanando. Tu continua a fare il tuo lavoro tranquillo, dato che resti sempre una di quelle magie belle a cui i bambini sono contenti di credere. Quando passi, apri il frigo, una birra bella fredda la trovi di sicuro, e pure dell'ottimo salame di Del Ben o, se sei fortunato, un po' di pitina della Val Tramontina. Mandi :) «Per Babbo Natale non era il giorno giusto. L’idea di farsi tre o quattro volte il giro del pianeta, gridando “ho ho” a Dasher, Dancer, Prancer, V...
è soltanto una riscrittura della realtà.