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Visualizzazione dei post da ottobre, 2019

Pensieri e biscotti

A volte le giornate iniziano malinconiche così, basta un po' di grigio e qualche goccia di pioggia (va be', hai detto poco) e le foglie colorate dell'autunno che fanno meno rumore perché sono bagnate e si appiccicano al cemento, all'asfalto, e diventa tutto più "paciugoso". Sono giornate che mi rendono pensierosa e silenziosa, mi fanno ripensare agli autunni all'università, oppure agli autunni chiusa in casa incapace di stare con le persone, a trovare vie di fuga virtuali. Mi fanno ripensare anche agli errori mai rimediati, a quelli a cui sono riuscita a biascicare un mezzo mi dispiace senza poterlo mai approfondire, agli anni che li hanno sepolti quegli sbagli e mi chiedo se ormai siano entrati in prescrizione. Spero un po' di sì. Mi fanno chiedere se me li porterò dietro sempre, e in che modo, come insegnamento o come una specie di condanna? Spero come insegnamento, come possibilità di fare almeno meglio. Comunque sia ho preparato l'impast

A casa tutto bene

Che settimana! Stancante, molto: avevo un libro lungo da correggere, la figlia malata che non ci ha fatto dormire svariate notti, i nonni da coordinare per poter lavorare anche se lei stava a casa da scuola, mia mamma in vacanza, l'assemblea dei genitori a scuola... insomma, meno male che è venerdì. Per la cronaca, sono rappresentate dei genitori. Sì, lo so. Sì, pure io non è che avessi tutta 'sta voglia, ma almeno, bambini piccoli problemi piccoli, giusto? E almeno se creiamo il gruppo WhatsApp forse ho qualche chance di mettere subito in chiaro che si usa solo per le comunicazioni importanti (degenererà lo stesso, lo so, ma cerco di essere fiduciosa). Ma tutte queste sono solo sciocchezze, c'è chi ha passato giorni molto peggiori e c'è chi ha passato giorni tristi davvero. M. ti mando un abbraccio forte, i cavalieri veri hanno anime audaci e solo il corpo si fa fragile, adesso la fragilità è rimasta in questo mondo e il suo coraggio può volare in alto e libero.

Due metà

Ho finito di leggere L'Avversario di Carrère che mi ha intrigato molto, questa esplorazione della menzogna e dell'animo umano di un uomo che in più momenti ho pensato dev'essere bipolare, dev'essere folle. Non so, non ho ancora capito bene il personaggio – quello vero – ma penso alla calma che nasconde la follia. E per restare in tema di personaggi folli, domenica sera abbiamo lasciato la pargoletta alla nonna per ritagliarci un paio d'ore di cinema e siamo andati a vedere Joker . Io amo Joaquin Phoenix dai tempi di Walk the Line . E la sua interpretazione mi è piaciuta moltissimo. Non sono un'esperta di film, critica e robe così, so solo dire che a me ha toccato molto, ci sono delle cose che mi hanno emozionato particolarmente e la sua interpretazione conferma quanto è bravo. Tutti parlano della scena in cui balla sulla scalinata, ma per me è stata soprattutto quella in cui balla in bagno molto bella. E mi fermo. Ora, fronte letture: sono indecisa se le

Quando succede

Quando mi prende un po' l'ansia, ho imparato che devo mettermi a fare delle cose, dei lavori manuali, per distrarre la testa, per concentrare le energie su qualcos'altro. Mi permette di non pensarci e di solito non solo riesco a farmi passare l'ansia, ma riesco anche a precederla e fare in modo che non arrivi. L'ho imparato quest'estate, quando mi capitava di soffrire di questi momenti di panico improvviso o qualcosa del genere.  Ho imparato a riconoscere i segnali (un leggero intorpidimento al quarto dito del piede – giuro non so perché –, a volte dei leggerissimi crampi ai muscoli delle gambe, una specie di giramento di testa ma molto vago, e naturalmente il batticuore). Non ho alcun problema a parlarne perché penso che questo mi aiuti a sentirmi meno sola e più capita. Non ho più paura di sentirmi "debole". A volte però capita quando sono a letto, un momento prima di dormire, quando mi sembra che il buio mi stia inghiottendo. E ho imparato ques

Dai, ottobre, ce la puoi fare

Lo stallo da lettura stavolta è durato poco, sono riuscita a trovare il libro giusto per ripartire. Spesso è solo questione di scelte da fare nel momento adatto. Ho finalmente letto qualcosa di Steinbeck, che ancora nella mia libreria mancava (eh, il tempo è tiranno eccetera eccetera), e così è stato proprio Uomini e topi a farmi riprendere il gusto della lettura. Scritto bene, essenziale, quasi un testo teatrale, dove i due protagonisti, Lennie e George, mi hanno ricordato Waiting for Godot : la stessa attesa di un futuro migliore, di una cosa risolutiva che non arriva e non arriverà mai. Mi inteneriva molto quando parlavano della fattoria che un giorno si sarebbero comprati, quel desiderio semplice di avere poco di proprio e di poter lasciare il lavoro lì quando vogliono se hanno voglia di andarsene a fare un giro in città, insomma poter decidere per sé stessi senza un capo che ti dice che prima devi finire il lavoro per cui sei pagato. La libertà è così semplice, ma per nulla sc

La luce giusta

Ultimamente mi sembra di aver perso le parole per dire le cose, di aver perso anche un po' la voglia di cercarle bene, di trovarle nei libri che fatico a iniziare a leggere e poi fatico a finire, perché non trovo mai quello giusto, quello che mi parla come vorrei. Allora ho smesso di sforzarmi, perché forse ci sono dei momenti in cui le parole non mi servono, io che ne ho sempre tanto bisogno, anche quando sono solo nella mia testa. Periodi in cui invece di descrivere o farmi descrivere dal mondo è meglio se cammino e basta, guardo e mi lascio travolgere in silenzio. Poi lo so che torneranno, tornano sempre. Mi faccio un po' trasportare dalla frenesia degli impegni e un po' cerco di ancorarmi a poche rocce salde, per illudermi di non venire trascinata e travolta. Eppure, anche se ho sentito la mancanza delle parole e sento la mancanza di pagine sicure fra le quali rifugiarmi, devo dire che non mi lamento. Sento tanto, ultimamente, sento tutto. Dettagli, emozioni, c