Quando sono molto stanca mi sento sempre molto triste. Oggi poi in modo particolare, e non so perché.
Perché sono stanca lo so, invece, stanotte ho dormito male perché mia figlia si lamentava nel sonno per non so quale motivo e poi il mattino è arrivato troppo in fretta.
In più ho un libro rognoso su cui lavorare, scritto male ma su cui non posso intervenire liberamente perché non è una traduzione e quindi devo fare proposte per migliorare le frasi che poi l'autore approverà o no... insomma, se avessi almeno un libro che fila liscio, oppure una traduzione su cui posso lavorare senza problemi. Oggi mi sembra tutto un grande ostacolo.
MA.
Lucia (si pronuncia Luzìa) era una ragazza viennese che viveva a Klagenfurt, e quando ci sono arrivata da sola e ho scoperto che l'addetto agli alloggi universitari si era perso la mia mail di conferma e quindi ero senza un posto in cui dormire, in un paese che non conoscevo, di domenica che lì è tutto chiuso e non sapevo a chi chiedere cosa, in più tutti parlavano un tedesco misto dialetto che capivo a malapena, Lucia, dicevo, mi ha dato una mano e mentre pranzavamo insieme mi ha detto che un problema ti sembra tanto grande più lo guardi, ma quando cominci a cercare di risolverlo man mano diventa più piccolo. O qualcosa del genere.
E quindi oggi, che tutto mi sembra solo un grosso ostacolo insormontabile, devo smettere di guardarlo e prendere la rincorsa per saltarlo.
A dire il vero, in questo preciso istante avrei solo voglia di un abbraccio, ma mi devo accontentare del cane.
Oh, sarà la primavera, ogni volta quando arriva mi si presenta con una batosta, altro che baby blues postparto (be', no, quello è peggio, lo so bene). Dài, tornerò con nuove liste di libri da leggere nei prossimi mesi, che è meglio.
Au revoir
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