Quello che penso a volte è che non so fare niente. E continuo a domandarmi perché penso questo. Il mio ragazzo mi rassicura, mi dice che sono in gamba e mi elenca tutte le cose che magari non è da tutti fare. Eppure a volte la mia autostima si azzera lo stesso. Continuo a chiedermi perché, e più me lo chiedo meno sono in grado di rispondere. Non sono stata incoraggiata abbastanza da piccola? Be', non mi pare, ricordo che mia madre ha sempre creduto nelle mie capacità. Anche mio padre, anche se non si esponeva troppo. Però continuo a sentire che anche allora avrei potuto fare di più. Più cose, forse, cose diverse. Ma non serve a nulla guardarsi indietro, perché non si cambia il passato. Allora a volte penso che l'insoddisfazione è data dal fatto che anche oggi potrei fare di più. Più cose. Farle meglio. Poi mi rendo conto che mi manca il tempo. Allora, dico, se mi manca il tempo è perché faccio già parecchio. Eppure. Certi giorni mi basta un errore per sentirmi un'incapace. ...
è soltanto una riscrittura della realtà.