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Visualizzazione dei post da giugno, 2018

La ciliegina sulla torta

Esco da un weekend bello. Bello davvero, pur nella sua semplicità. Intanto venerdì sera io e la mia amica storica (che vive a Parigi) siamo uscite per aperitivo e cena, solo noi due come ai vecchi tempi. Se è difficile farlo in generale perché gli impegni, il lavoro, la bimba eccetera, figuriamoci con una persona che torna in Italia solo di tanto in tanto! Ma questa volta ce l'abbiamo fatta, e non poteva essere diversamente perché lei ne aveva senz'altro più bisogno di me, dato che ha appena attraversato uno di quegli scossoni della vita che la vita per come l'avevi pensata fino a poco prima te la cambiano.  E dopo un sabato in famiglia per compleanni vari, domenica gita a Venezia! L'anno scorso ci abbiamo portato una piccola Dafne che già camminava ma dormiva nel marsupio. Ma quest'anno ci siamo andati in treno, abbiamo camminato tutti e molto (Dafne non usa il passeggino da quando ha un anno e mezzo, quindi ci si arrangia così: camminare o in braccio – la s

La vita vista oceano

Domenica mattina mi è venuto una specie di attacco d'ansia, tanto che per un momento ho temuto di non riuscire ad affrontare la giornata. E sì che era domenica e mica lunedì. È successo dopo colazione, mentre cercavo di capire cosa voleva da me Dafne (difficile dato che ancora non parla molto e comunica a gesti e soprattutto pianti!) e niente, mi è sembrato per un attimo tutto un po' troppo. Volevo semplicemente non essere lì a dovermi occupare della cosa, volevo che ci fosse qualcun altro al posto mio. Suppongo possa essere una cosa normale, ma sono rimasta un po' spiazzata perché me l'aspetto di sera, alla fine di una giornata lunga e stressante, non al mattino, quando le energie ci sono. Certo, faceva caldo, stavamo decidendo cosa fare di quella giornata eccetera, ma mi è sembrata una reazione esagerata. Poi ho capito che era probabilmente frutto di molte situazioni accumulate, alle quali cerco sempre di rispondere con calma e tranquillità, perché non voglio

Sembrava il finimondo, e invece

Sono stanca di stanchezza buona. Quella che viene dalle giornate piene, complete (e la giornata non è ancora finita: non vedo l'ora arrivi Dafne a casa per giocare e stare con lei). Giornate in cui ho fuso due aspetti del momento lavorativo che sto vivendo: al mattino mi sono dedicata al lavoro più "nuovo", più difficile e che mi crea più aspettative (e ansie) e che è anche quello che mi dà l'idea che se fatto bene mi porterà a crescere. Anzi, mi sta già facendo crescere dal punto di vista professionale, E poi quello più solito, che comunque richiede impegno, dedizione e tempo. Oggi non ho dovuto portare e non dovrò andare a prendere mia figlia, per una volta ci pensano gli altri, e avevo bisogno di questa pausa dai trasferimenti vari per concentrarmi meglio. Ho preparato una fattura e l'importo mi ha stupita: ho lavorato davvero tanto in questa prima metà di anno! E probabilmente a volte ne sono stata un po' sopraffatta, dato che ho passato i miei pe