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Visualizzazione dei post da marzo, 2023

Ma non oso

  Paura Nel mio cuor dubitoso sento bene una voce che mi dice: "Veramente potresti esser felice". Lo potrei, ma non oso. Salvatore Quasimodo, così, de botto, sbam , in faccia. Queste giornate sono un po' strane quando sono sola con me stessa, ma cerco di riempirle di cose da fare, leggere, be' ovviamente ho anche un sacco di lavoro e per fortuna, ma mi distraggo lo stesso perché è un periodo che va così. O forse perché sono sempre stata così. Il libro che sto leggendo è talmente vero da fare male, molto male, ma amo che sia scritto così bene e che dentro sembri esserci quasi tutto. Mi rifugio nelle parole belle e ben scritte, perché anche quando sono tristi sono comunque bellezza, e di bellezza ho sempre sempre bisogno. Mi rifugio nelle cose da fare perché non oso guardare nell'abisso. Provo a fare cose che non ho mai fatto o che non faccio da tanto, anche quelle che mi spaventano un po', perché non si può sempre vivere dietro le quinte, ed è quello che forse

Disegni che restano solo disegni

17, 18 e 19 marzo sono sempre giornate molto strane per me. In generale giornate come tutte le altre, quando non sono particolarmente consapevole di che numero del mese sia, mentre basta che mi caschi l'occhio sul calendario, su una di quelle insegne luminose che oltre alla temperatura recano la data, e mi ricordo. Dodici anni fa il 17 marzo non pensavo a uscire a bere una birra con la scusa di St. Patrick a cui anche le birrerie nostrane ormai iniziavano a aderire, ma andavo a trovare mio padre in ospedale per quella che non sapevo sarebbe stata l'ultima volta. Anche se un po' l'avevo intuito, e diciamolo, per come stava da un po' forse perfino sperato. Che smettesse di stare male. Non sono stata una gran figlia per mio padre, suppongo, come non è stato lui il migliore dei padri con noi. Non lo dico né con cattiveria né altro, lo dico con una certa consapevolezza. Consapevolezza che la distanza può fare questo. Consapevolezza che siamo stati entrambi un buon padre

Lasciamoci sorprendere

Non sapevo da dove Micol prendesse le bellissime risposte di Nick Cave a domande fatte dai suoi fan, o non fan, ma le trovo sempre molto arricchenti e mi riempiono l'animo. Poi è bastato fare una piccola ricerca, invece di bermi solo le cose degli altri, e ho trovato il sito The Red Hand Files e mi sono iscritta alla sua newsletter. C'è bisogno di un po' di Nick Cave, ogni tanto, per rimetterti in contatto con la bellezza. Questa mi ha fatto pensare che potremmo essere tutti un po' come questo tredicenne, che non è troppo tardi, che dovremmo nutrire il giovane curioso e brillante che è ancora in noi, da qualche parte. «Ho 13 anni. In un mondo pieno di odio e disconnesso, come posso vivere la mia vita nel modo più pieno possibile senza sprecare il mio potenziale, soprattutto creativo? E qual è il modo migliore per arricchirmi spiritualmente? Sia in generale sia nel mio lavoro creativo.» «Caro Ruben, quando ho letto questa domanda, il mio primo pensiero è stato che il ra

Ogni yin ha il suo yang

Indovinate un po' il proposito di scrivere tre cose positive successe durante la giornata che fine ha fatto? Esattamente, l'ho seguito la prima sera e poi puf , me ne sono completamente dimenticata. Immagino sia comunque un bene, significa che non ero poi così giù da avere bisogno di concentrarmi su qualcosa che mi svoltasse l'umore. E, devo dire, per come sta il mio umore ultimamente non è niente male. Dicono che basti modificare una abitudine, anche piccola, ormai consolidata per darti l'idea di avere un po' più il controllo sulle cose, e anche se ancora il controllo sfugge, nel profondo almeno, diciamo che in superficie ce la stiamo mettendo tutta. La settimana scorsa poteva essere una settimana più cupa, dato che mia figlia ha avuto la febbre alta, e invece tutto sommato questo mi (ci) ha permesso di avere ritmi più rallentati e forse riposare di più. Alcune scadenze di lavoro urgenti e pressanti sono passate e adesso in vista c'è abbastanza lavoro (il che è

In cerca di luce

Ieri era la festa della donna e avevo pensato di scrivere una cosa sulla mia piccola fantastica (sì, sono di parte) donnina, che è mia figlia, ma poi ho pensato che dare in pasto ai social i miei pensieri non è proprio cosa. Ultimamente mi sono resa conto di quanto le persone, anche quelle abbastanza vicine a me, siano pettegole e fastidiose, ogni volta che sono in compagnia c'è sempre il pretesto per parlare male degli assenti. Non significa che non ci siano motivi di attrito, ci saranno anche, ma 1) a me non interessano e 2) che palle. Per fortuna gli amici più vicini, quelli sono fatti di un'altra pasta, meno invidie, meno senso di inferiorità (che poi è quasi sempre quello il motivo per cui si parla male degli altri). Cazzo, a volte mi sembra di essere tornata alle medie, con certa gente. Di qui il mio senso di fastidio al pensiero di quel che anche alle mie/nostre spalle possa venire detto. Alla fin fine dopo i periodi in cui mi lamento perché mi sento un po' sola, mi

Muy poco

Marzo è arrivato e fino a ieri faceva ancora freddo, oggi però già meno. Non sono andata a correre ieri mattina perché il vento non mi faceva nessuna voglia e poi non sapevo se l'entrata del parco dei laghetti dal lato dove ci vado io fosse ancora chiusa. Spero che non lo sia sabato, o domenica, perché spezzare il giro mi scoccia sempre. Una decina di giorni fa, era un sabato, ho corso più di quanto abbia mai corso e mi ha fatto stare bene, anche se poi la sera avevo un gran sonno. Nonostante questo sono andata a un concerto, ho bevuto vino e gin tonic e con un Moment preventivo prima di andare a dormire mi sono evitata il mal di testa. Certo, la domenica ero cotta ma alla fin fine abbastanza anestetizzata. E poi mi sa che devo comprarmi le scarpe nuove, perché queste iniziano a farmi male, anche se forse solo sulla lunga distanza. Domenica scorsa invece ho corso di schifo, ma i pensieri in testa erano davvero troppi e mi appesantivano stomaco e cuore e non riuscivo proprio a scrol