Lo so che sono assentissima dal blog, ma ho un diavolo per capello fra lavoro assurdo, bambina con tosse (la settimana scorsa dormito tipo un cazzo di niente) e rotture di coglioni derivanti dall'essere rappresentante di classe. Scusate l'uso del turpiloquio, ma mi sono appena redenta usando la parola "turpiloquio". Stasera mi sfogo in palestra, o forse mi sfogo sul vino, vediamo. Ma buon lunedì eh, buon lunedì. Al volo però dico che sto amando molto Le vite di Dubin di Malamud, che Malamud dovrebbe essere conosciuto e letto di più (magari lo è e sono io che lo ignoro) perché è bravissimo. E che fra un po' mollo tutto e mi trasferisco a Lisbona (se mai dovessi sparire dalla circolazione, primo posto in cui cercarmi è di sicuro il Portogallo, nell'Algarve probabilmente, io ve lo dico). Sopravvivrò anche a questo febbraio folle. E ai miei pensieri folli, ultimamente, e alle malinconie strambe e le mancanze immaginarie. Altrimenti: Sole, vent...
è soltanto una riscrittura della realtà.