L'anno nuovo è come un foglio bianco in cui tutto è da scrivere. Che cazzata. L'anno nuovo è una convenzione, ma noi siamo umani e ne abbiamo bisogno, come dei minuti, delle ore, dei giorni della settimana, di una parola per descrivere un sentimento. E va bene così, ci organizziamo, speriamo che dopo Capodanno ci possa essere una rinascita e ci sentiamo meglio. Come se potessimo ripartire da zero, dimenticare gli errori, le delusioni e portarci solo gli insegnamenti. Be', certo è anche così, a volte. O in parte. L'anno nuovo è una serie di mesi che uno dopo l'altro ci immaginiamo già in un certo modo: starà poi a quel che accade disilluderci o premiarci, sorprenderci, in positivo o in negativo, confermarci. Insomma, è come sempre, solo un altro numero sul calendario. Ma va bene, siamo umani, abbiamo bisogno di queste cose. L'anno nuovo è speranza. Di un anno migliore, di sogni realizzati, di sogni da inventare ancora. Non toglieteci almeno i sogni e la
è soltanto una riscrittura della realtà.