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Visualizzazione dei post da marzo, 2015

Sogni veri

Domenica sera mentre stendevo l'ultima lavatrice della giornata in tv c'era un film con Ben Affleck Amore estremo , film che non ho visto (ho poi scoperto che è stato considerato uno fra i peggiori film mai realizzati!). Ma che mi ha dato un'imbeccata. Nel film c'era un attore che interpretava – male – un ragazzo disabile. Al che ho detto: ho visto solo due attori interpretare bene un ruolo così difficile: Dustin Hoffman su Rain Man e Leonardo Di Caprio su Buon compleanno Mr Grape. E così ho scoperto che mio marito non aveva mai visto Buon compleanno Mr Grape . E io gli ho detto ce l'ho, quando vuoi lo guardiamo. Ieri sera l'abbiamo fatto: posso dire che trovo sempre entusiasmante rivedere film vecchi più di 20 anni. Be', poi dipende dal tipo di film, ma questo è davvero quel genere un po' lento, ma non troppo e per niente noioso, ambientato in un'America in mezzo al nulla dove i cittadini sono sospesi fra il vecchio e il nuovo che avanza, chi

Parole, oppure no

A volte vorrei parlare con delle persone con le quali non parlo più da tanto. A qualcuno solo per sapere come va, con qualcun altro vorrei fare lunghi discorsi come ai vecchi tempi, ad altri ancora vorrei solo ribadire il mio vaffanculo. A qualcuno, sicuramente, dovrei ancora delle scuse, mentre da altri le pretenderei. Con alcuni vorrei spiegarmi, con altri invece vorrei che fossero loro a spiegare. Ammetto anche che a qualcuno vorrei sbattere in faccia un "Quanto ti sbagliavi" e a qualcun altro "Quanto avevi ragione". Ma il limite fra orgoglio, paura, sensi di colpa è ancora un po' sfumato, e quello che una volta sembrava sospeso adesso sembra soltanto vecchio. Puzza di stantio. Non siamo nemmeno più quelle persone che eravamo una volta, quindi non c'è nemmeno più bisogno di dire nulla.  Le nostre vite, per come sono ora, parlano già da sole per noi. La verità è che lo faremmo, se fosse abbastanza importante. Dopo l'acqua che ci è passata sott

Tradimenti

Alla fine ce l'ha fatta, dopo tanto corteggiare io non ho potuto fare altro che cedere. Già sotto Natale ci aveva provato, insinuando le sue dita fredde sul mio viso, ma io ero stata più forte e avevo detto No. Dopo mesi di assenza, però, torna all'attacco e colpisce a fondo, probabilmente in un momento in cui sono distratta, e le mie spalle, sempre così forti, stavolta non possono evitare di piegarsi. Così quelle dita fredde sono riuscite a passare dal collo, alla gola, a tutto il viso e lungo tutto il corpo, lasciandomi spossata e quasi ubriaca a guardarmi cadere nel tranello. Non potevo fare altro, stavolta, alle porte di aprile, con la primavera che bussa, ancora timida, ma è lì. Insomma, signori, stavolta mi sono proprio presa l'influenza.

Hotel Esistenza

Fuori piove, e il mio Hotel Esistenza a volte è fatto di questo, di un posto dove fuori piove, è grigio, umido e freddo e dentro però c'è un caldo confortante, una tazza di tè fumante, una coperta morbida e del tempo per me. Un giorno ho detto che Follie di Brooklyn parla anche di me, e tanto. Ci sono cose di questo libro – e non è la storia in sé, quella non ve la voglio nemmeno raccontare, perché di scrivere trame non mi interessa tanto – dicevo che ci sono cose che mi rispecchiano molto. L'io narrante, Nathan (anziano, in pensione, divorziato) decide di voler scrivere Il libro della follia umana e «riportare in esso, con il linguaggio più semplice e chiaro possibile, il racconto di tutti gli svarioni e i capitomboli, i pasticci e i pastrocchi, le topiche e le goffaggini in cui ero caduto nella mia lunga e movimentata carriera di uomo». Lavora su blocchetti di appunti, foglietti volanti, retro di documenti vari, insomma, disordinato ma meticoloso, tanto da divide

Rispetto e filosofia

Negli ultimi tempi più che un fiume in piena mi sembra di avere dentro un vero e proprio oceano, di quelli con le onde alte che si infrangono schiumose e bianche contro la costa, con il vento a sferzarle e sospingerle e un carico di acqua impressionante. E purtroppo fatico a starci dietro. Questo perché comunque mi devo pur guadagnare da vivere, ma penso anche che finché sono giovane dovrò cercare lo stesso di fare surf su queste onde, anche a costo di dormire poco e soffrire di mal di testa e qualche senso di colpa.  Oggi parlo di rispetto perché questo è il nome dato a un gioco proposto in delle scuole, ma che è stato trattato senza rispetto, dimostrando quanto di questi programmi ci sia davvero bisogno. Il progetto l'ho letto per sommi capi perché una disanima più dettagliata non sono riuscita a trovarla, eppure ci sono dei dettagli che mi fanno chiedere: Com'è possibile che si sia gridato allo scandalo per un gioco innocente? Com'è possibile che se insegnanti, ps

Sogno-b

Stanotte, anzi, stamattina, dopo che Ale si è alzato alle 5.30 perché questa settimana deve andare a Bergamo ogni giorno, praticamente, insomma dopo sono riuscita a riappisolarmi un po' e ho sognato di essere a casa del Rompinotaio. Il Rompinotaio è quello per cui ho lavorato qualche mese nel 2011, che non a caso potrei annoverare come l'anno più brutto della mia vita. Comunque, ero a casa sua, c'erano anche la moglie e la figlia, e io stavo sistemando delle cose mentre la moglie preparava il pranzo, e il Rompi e sua figlia erano seduti a tavola, e io mi sono accorta che la tavola non era apparecchiata, ma come dicevo stavo facendo altro, e poi la moglie si è girata e ha detto: – Ma è pronto e non c'è neanche la tovaglia! – e il Rompi e la figlia ridevano e dicevano cose tipo: – Eh, ma dovevo farlo io? – e allora mi sono avvicinata e ho detto loro, in friulano (perché in friulano, non lo so, visto che non lo parlo quasi mai, tranne per sottolineare qualche concetto

Cuore di cioccolato fondente

Oggi sono finalmente riuscita a pranzare con mia madre, cosa che pareva impossibile ultimamente tra gli impegni miei e i suoi. Ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Abbiamo bevuto i nostri due caffè, uno subito dopo pranzo e uno poco dopo il dopo pranzo. Abbiamo chiacchierato. Abbiamo riso degli atti folli di canetto. E come sempre mi sono sentita a casa. E ora che sono a casa, avevo bisogno di un altro momento di casa e sono venuta qui, sul blog. Perché è uno dei posti che mi consolano, a suo modo. Non che abbia bisogno di consolazione, non oggi certo, ma è uno di quei luoghi caldi, come il cuore di cioccolato fondente in un dolce. Stamattina appena alzata mi sono innervosita per vari motivi, tutti legati all'ignoranza della gente, ma in questo momento li ho scordati tutti. Anzi li ho relegati in un angolo al quale per ora non ho nessuna intenzione di dare nemmeno uno sguardo, perché non serve. E perché ora è passato tutto. Ieri mentre ero in macchina ho sentito mio papà. O

Ce la possiamo fare

Sono qui, reduce da qualche giorno di lavoro molto intenso (seppur piacevole) da un'abbuffata che non vi dico e da giorni di primavera anticipata. Domenica era la festa della donna, che non ho mai festeggiato e che da sei anni è stata totalmente soppiantata dall'anniversario con il mio – ora – marito. Anniversario dalla prima uscita, s'intende. la felicità passa per i colli orientali del Friuli, si ferma a mangiare cose buone bevendo del buon vino e poi riparte. Quindi domenica di sole, con pausa dal lavoro, e gli altri giorni invece al chiuso a produrre. Per fortuna, come sempre, ci pensa canetto a farmi passeggiare e prendere un po' di questo caldo primaverile che scioglie i nodi, fa scrocchiare le ossa, aumenta la temperatura del sangue e libera le endorfine. sì, la scrivania  era anche ordinata  qui, ora è molto peggio. sì, io lavoro in cucina. no, non è su questo tavolo che mangiamo. sì, il disordine a suo modo mi aiuta a concentrarmi. Di solito la prim

Cambiamenti

È solo marzo ma l'anno si è già fatto intenso. Dovrò abbandonare il progetto delle 52 settimane. Ma è una bella notizia. 1) perché non mi piaceva, era nato in modo frettoloso e non aveva nemmeno una direzione precisa. 2) vedrò un aumento delle mie mansioni in campo lavorativo, a breve, credo brevissimo, e la cosa è ovviamente positiva, visto che significa più entrate, più esperienza e magari anche NUOVE esperienze. Ma non abbandono il blog, sia mai! Continuerò con SoloCoseBelle e con la recensione di libri (se avrò tempo di leggerne, oltre a quelli lavorativi, s'intende) e con le cose quotidiane di vita vissuta. Insomma, niente appuntamenti fissi, ma ci sarò sempre! Poi si vedrà, ma almeno all'inizio, avrò bisogno di un periodo di assestamento, dovrò riorganizzare la mia giornata e insomma, ancora non ho bene idea di cosa avrò o non avrò il tempo di fare. Ma SONO FELICE perché (e ora incrocio le dita, perché non si sa mai) significa che di tanto in tanto succede anco