Le giornate ultimamente sono lunghe e impegnative, e a parte il post sul libro dell'altra volta, ho pensato più volte di venire qui a scrivere delle cose. Volevo scrivere di calle nei fossi e papaveri, di ricordi di mia nonna e di un vaso di fiori freschi in mezzo al tavolo della sua cucina, di gambi tagliati e di fresche penombre, di un maggio piovoso che ha portato un po' di influenze e un compleanno ancora da finire di festeggiare. Forse quando ho poco tempo per scrivere tutto sommato significa che sto vivendo di più la vita vera senza stare a raccontarla troppo, forse dovrei cogliere l'occasione per trovare una sintesi, essere meno esplicita, sforzarmi in una scrittura meno didascalica. A volte sento il fiume di parole scorrermi dentro e vorrei dargli un recipiente che lo possa cogliere e circoscrivere senza alterarlo, ma forse alla fine questo proprio non si può fare. Ma di recente mi hanno anche assegnato un lavoro che di solito non faccio mai, e sono content...
è soltanto una riscrittura della realtà.