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Visualizzazione dei post da febbraio, 2023

You just keep me hanging on

Certe canzoni ti arrivano in momenti inaspettati, in modi inaspettati. Come un paio di settimane fa, mentre passeggiavo con Zuma accanto alla pista ciclabile, e non avevo voglia di ascoltare Morning o forse ancora la puntata non era uscita, perché era presto, e il cielo era grigio, o forse non lo era ma io me lo ricordo così, perché mi sentivo un po' grigia anch'io. Dalle cuffie mi è arrivata la voce di Lou Reed. Certe canzoni ti arrivano in momenti inaspettati, e non è tanto per quello che dicono, o forse meglio dire che non è solo per quello che dicono, ma è per le note, insieme alle parole, insieme al timbro di voce, e Perfect Day ha fatto questo, è entrata con le sue note, le parole e il timbro e in qualche modo si sono trasformati in una mano che strizza le viscere, fa salire il diaframma che spinge sui polmoni che però hanno incamerato troppa aria e improvvisamente sembrano scoppiare e intanto inizi a sentire qualcosa spingere da dietro gli occhi. You just keep me hangi

Felici i felici

Ho letto Felici i felici di Yasmina Reza e se dovessi definirlo con una parola sola, quella sarebbe feroce . È un libro breve, una raccolta di racconti, anche se le vite di tutti i vari protagonisti di ogni racconto si intrecciano più o meno saldamente. Di tutte le coppie che compaiono, credo ce ne sia una sola a essere piuttosto salda, seppure segnata dalla tragicomica presenza di un figlio che si crede Celine Dion. Forse l'unico personaggio di cui, alla fine, posso dire essere felice, nel suo totale distaccamento dalla realtà. La felicità è un talento, ci dice Reza, e forse è proprio per questo che solo chi è considerato autenticamente "pazzo" mi è sembrato l'unico felice. In fondo forse è l'unico ad aver scelto chi essere. Tutti gli altri ruotano intorno alle loro vite un po' patetiche, mariti tradiscono mogli che tradiscono a loro volta i mariti, e anche gli e le amanti diventano vittime o carnefici in base al punto di vista. E pure le euforie, felicità f

Non al meglio, ma avanti

Kurt Vonnegut da qualche parte ha detto che siamo al mondo per cazzeggiare e che non dobbiamo credere a chiunque ci dica il contrario. Caro Kurt, mi piacerebbe dirti che hai proprio ragione, e anzi, forse hai davvero proprio ragione, ma i comuni mortali hanno un sacco di gatte da pelare, di solito, per cui cazzeggiare è una cosa abbastanza da privilegiati. Non posso dire di non esserlo, perché la mia bella dose di cazzeggio me la posso senza dubbio concedere, e anzi, forse me la dovrei concedere anche di più. D'altra parte, dato che ultimamente arranco tra momenti di sconforto nei confronti della vita, l'universo e tutto quanto (fermo restando che sappiamo che la risposta è 42) e periodi in cui mi dico be', questa è la strada che hai preso, ma puoi sempre decidere come percorrerla... Cerco di riempire gli spazi che ho a disposizione con tutto quello che posso, che penso possa piacermi. Andarmi a genio. Ho visto L'isola degli spiriti e ci ho ritrovato una parte dell

Scivola via

Ogni mattina, o quasi, passeggio con canetto e più o meno incontro sempre le stesse persone. Genitori che si sono attardati fuori da scuola dopo aver portato i figli, quelli che escono più tardi a portare all'asilo i più piccoli, altri padroni di cani, il tipo che mi saluta sempre con un sorriso gentile da anni ma con cui non ho mai parlato, la ragazza altrettanto gentile con cui ho chiacchierato per la prima volta solo pochi mesi fa... E poi c'è lui, l'anziano che anche nelle mattine più spompate mi svolta l'umore. Ogni mattina, con qualsiasi temperatura, lui arriva al parco con la sua bicicletta, la parcheggia e inizia a correre, poi si ferma a fare un po' di esercizi con gli attrezzi del parco, e poi non lo so, perché a quel punto io proseguo e finisco il mio giro. Ma so che se uscissi più tardi, come succede nei weekend, lo rivedrei mentre cammina fianco a fianco con un amico, un amico che probabilmente come attività fisica oltre la camminata non va, e si fanno

Da nessuna parte

Oggi è una di quelle giornate, una di quelle giornate che arrancano e sembrano non andare da nessuna parte. Sto lavorando a un libro che pensavo mi avrebbe dato più soddisfazione (be', ho scoperto presto che non sarebbe stato così, ma quando me ne avevano parlato mi ero un pochino illusa), ma che comunque ha il lato piacevole di non essere sempre la solita solfa. O meglio, sì, ma diversa da quella che capita in genere a me. Fra l'altro, parla di basket, neanche a farlo apposta. Resta che, anche se riesco a procedere abbastanza bene con il lavoro e anche un po' con tutto il resto, oggi mi sembra che la giornata continui ad arrancare. Sarà che il freddo e il grigio mi congelano il cervello, sarà che domani e dopodomani potenzialmente saranno giornate in cui sapere di non poter dividere un po' di carico mentale mi mette un po' di ansia, come succede sempre quando mio marito è via per lavoro. Sarà che non so se dormirò per l'ennesimo raffreddore di Dafne che è sfoci