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Visualizzazione dei post da dicembre, 2019

Panta rei

Di solito sotto Natale sono felice, sprizzo ottimismo, sono contenta della pausa e di stare insieme alle persone che amo, gioisco della meraviglia negli occhi dei bambini e anche degli adulti che ricevono regali più o meno inaspettati, veder scartare qualcosa e sentirsi un po' bambini a trovare un regalo sotto l'albero. Quest'anno tutte queste cose ci sono, ma un pochino sporcate. Come quando la neve ti sembra candida e soffice e meravigliosa, ma poi ti avvicini e non è così candida perché non lo è l'aria che attraversa, è più dura di quanto sembri e non è poi così meravigliosa. Non sono triste, un po' lo sono, ma al momento non c'è motivo di esserlo tanto. Ma mi intristisce la mancanza di spensieratezza. Non mi addentro tanto e non voglio parlarne di più finché (e se mai) ci capiremo qualcosa allora lo farò, perché al momento gli altri accertamenti fatti da mio marito non hanno escluso e nemmeno confermato nulla. Insomma, non ho idea. Cioè, sta bene, ma bi

Gente a caso che ti vuole bene

A volte faccio dei sogni dove ci sono persone ormai lontane, o persone lontane da sempre che conosco appena, che mi dimostrano un affetto inaspettato e molto più grande di quanto creda. Io che di solito faccio sogni spezzettati di cui a volte ricordo appena un'emozione e una specie di fermo immagine, quando faccio questi sogni sono articolati, con un inizio e una fine precisi, una storia che si sviluppa nel mezzo e una persona che non credevo e invece mi vuole bene più di quanto pensassi. Sono persone diverse, nella vita vera in genere poco o per nulla importanti, eppure quella sensazione di grande affetto appena provata una volta sveglia mi manca, mi provoca un vero e proprio vuoto dentro le viscere. Un vuoto che poi, con il passare della giornata, se ne va. Ma forse non se ne va mai del tutto. Sono sempre stata bisognosa d'affetto, di tanto tantissimo affetto, di quello che forse non sono tanto capace di dare tranne alle persone più vicine a me, e che di conseguenza fati

Il gelo no

Questo post poteva cominciare con due tempi verbali: il passato o il presente. Ho sperato tanto di poterlo scrivere al passato. E per fortuna è così che lo scrivo. Nell'ultima settimana sono stata spaventata e preoccupata, ho sperato che non ce ne fosse motivo, ho sperato tanto che andasse tutto bene, e ho sperato tanto di poter scrivere un post sulla paura e sul sollievo e non solo sulla paura. Il sollievo di ieri pomeriggio è stato enorme. Mio marito aveva fatto un esame di routine la settimana scorsa ed era emersa un'anomalia. Non mi addentro nei particolari, ci sono degli accertamenti da fare ancora, ma con tutta probabilità il cardiologo che l'ha allarmato ha avuto delle modalità un po' precipitose. Quindi, insomma, pare che vada tutto bene e ci sono molti motivi per pensare che sia così. In questi giorni ho vissuto in una specie di realtà sdoppiata: quella solita in cui vivevo, lavoravo, stavo con mia figlia, comunicavo con genitori e maestre, e quella in c