Paura
Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
"Veramente potresti esser felice".
Lo potrei, ma non oso.
Salvatore Quasimodo, così, de botto, sbam, in faccia.
Il libro che sto leggendo è talmente vero da fare male, molto male, ma amo che sia scritto così bene e che dentro sembri esserci quasi tutto.
Mi rifugio nelle parole belle e ben scritte, perché anche quando sono tristi sono comunque bellezza, e di bellezza ho sempre sempre bisogno. Mi rifugio nelle cose da fare perché non oso guardare nell'abisso. Provo a fare cose che non ho mai fatto o che non faccio da tanto, anche quelle che mi spaventano un po', perché non si può sempre vivere dietro le quinte, ed è quello che forse mi sto perdendo io, la vita.
E anche se sento i pezzettini di vetro, quelli minuscoli che non si vedono, sparsi ovunque dentro di me, fare male, provo a far finta che la paura non ci sia, perché in fondo alla più tragica cosa potrà mai succedermi. Voglio dire, a parte alla morte, a tutto il resto dicono ci sia rimedio.
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