Passa ai contenuti principali

In cerca di luce

Ieri era la festa della donna e avevo pensato di scrivere una cosa sulla mia piccola fantastica (sì, sono di parte) donnina, che è mia figlia, ma poi ho pensato che dare in pasto ai social i miei pensieri non è proprio cosa.
Ultimamente mi sono resa conto di quanto le persone, anche quelle abbastanza vicine a me, siano pettegole e fastidiose, ogni volta che sono in compagnia c'è sempre il pretesto per parlare male degli assenti. Non significa che non ci siano motivi di attrito, ci saranno anche, ma 1) a me non interessano e 2) che palle.
Per fortuna gli amici più vicini, quelli sono fatti di un'altra pasta, meno invidie, meno senso di inferiorità (che poi è quasi sempre quello il motivo per cui si parla male degli altri). Cazzo, a volte mi sembra di essere tornata alle medie, con certa gente.
Di qui il mio senso di fastidio al pensiero di quel che anche alle mie/nostre spalle possa venire detto. Alla fin fine dopo i periodi in cui mi lamento perché mi sento un po' sola, mi rendo conto che in mezzo alla gente non ci sto poi così bene e ridimensiono ogni cosa. Forse non è la gente a mancarmi, forse è qualcos'altro che non so definire, ma continuerò a cercarla.
E insomma, da qui deriva il fatto che non avessi nessuna voglia di farmi prendere per il culo – fosse anche solo alle spalle – perché mi espongo con un post dove dico alcune cose importanti per me. Preferisco venire qui, quei due gatti che mi leggono almeno si fanno gli affari loro, suppongo.
E poi sono anche un po' stufa di tutto questo... non lo so, dei social, di tutto. A volte condivido cose ingenuamente presa dall'entusiasmo per un pensiero, uno svolazzo, invece dal livello di risposta che senti in genere in giro... va be', paranoie mie a parte comunque ecco cosa volevo dire sulla mia bimba.
Che è coraggiosa. Così coraggiosa che ho imparato a essere coraggiosa anche io, grazie a lei.
Che è ostinata. Talmente ostinata che a volte pur di tenere il punto sarebbe capace di piegare la realtà a suo favore (questo non è un pregio, o meglio, solo a volte lo è :D).
Che sa quello che vuole, meglio di quanto io lo abbia mai saputo in qualunque periodo della mia vita. Ha già fatto un piano quinquennale per lo sport: adesso sta facendo parkour, quindi ha detto che farà due anni di parkour, poi tre di arrampicata "perché mamma, arrampicare è sempre stato il mio sogno" (posso anche confermare, vi dirò).
Tutta farina del suo sacco, alcune cose non so da dove nascano, certo non abbiamo fatto altro che incoraggiarla a seguire i suoi desideri, sempre.
Che se ne frega abbastanza. Di quel che pensano gli altri, lei va avanti per la sua strada, ostinatamente, appunto.
Non so quanto dureranno tutte queste cose, quanto siano frutto del fatto che è ancora bambina, incosciente, poco preoccupata del mondo che la circonda. Però spero che tutte queste cose le sfrutti e le usi più a lungo possibile.

Non credo di essere mai stata, non in modo naturale, così coraggiosa e ostinata com'è lei, credo anche di non essere stata sostenuta quanto lo è lei, quindi dalla mia esperienza di bambina sicuramente qualcosa ho imparato. E sono consapevole di avere un carattere molto diverso dal suo, che le invidio (in senso buono) ma che di certo a me non appartiene. Suppongo di avere altre qualità, anche se è un periodo in cui sono molto autocritica quindi le intravedo ma non le sto appoggiando in pieno. Ci tornerò, ne sono abbastanza sicura, anche perché è una cosa che mi serve per stare bene con me.
Purtroppo è un periodo in cui vedo molto più nero che non in altri colori, e lo so che traspare dai miei post. Che preferirei fossero più leggeri… tornerà anche questo, devo crederlo. Altrimenti forse smetterò di scrivere, almeno per un po'.

Penso che invece proverò l'esercizio di scrivere tre cose belle che mi sono successe alla fine di ogni giornata, perché ho bisogno di trovare uno spiraglio di luce.
Diciamo che oggi mi auguro un in bocca al lupo con il proposito di riprendermi pezzo per pezzo la mia vita e averne più cura.

Commenti

Post popolari in questo blog

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr