A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana.
Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida.
Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora.
È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso?
Però sì, rivorrei la calma.
Rivorrei il silenzio.
Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene.
Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non è mai.
E penso, anzi so bene, che sono io a doverci fare qualcosa, ma mi sembra sempre di non sapere bene da che parte cominciare. E dico ok, da domani, che ho più tempo. E poi magari domani di tempo non ce n'è, e di scuse invece sempre.
Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida.
Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora.
È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso?
Però sì, rivorrei la calma.
Rivorrei il silenzio.
Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene.
Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non è mai.
E penso, anzi so bene, che sono io a doverci fare qualcosa, ma mi sembra sempre di non sapere bene da che parte cominciare. E dico ok, da domani, che ho più tempo. E poi magari domani di tempo non ce n'è, e di scuse invece sempre.
Ma mi dico che è un periodo e poi lo troverò il modo. È già capitato di sentirmi persa, quando mia figlia era molto più piccola, e magari c'entra proprio questo, il fatto che ora è più grande e a mano a mano che lei cresce io divento una diversa me. Con più tempo, per esempio. Più responsabilità. E con altre cose ancora, insomma.
E che il mondo intorno a noi cambia e anche noi e ogni volta vanno riassestati gli equilibri.
E che con i rompicapi, come con i grattacapi, non sono mai stata tanto brava.
Commenti
non ti conosco e quindi non vorrei fare una gaffe, ma se sei come me una persona sensibile e un soggetto ansioso, stare tutto il giorno a lavorare a casa non è proprio un toccasana!
Io lavoro da casa e a volte i pensieracci si affacciano che è una meraviglia!