Passa ai contenuti principali

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana.
Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida.
Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora.
È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso?
Però sì, rivorrei la calma.
Rivorrei il silenzio.
Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene.
Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non è mai.
E penso, anzi so bene, che sono io a doverci fare qualcosa, ma mi sembra sempre di non sapere bene da che parte cominciare. E dico ok, da domani, che ho più tempo. E poi magari domani di tempo non ce n'è, e di scuse invece sempre.

Ma mi dico che è un periodo e poi lo troverò il modo. È già capitato di sentirmi persa, quando mia figlia era molto più piccola, e magari c'entra proprio questo, il fatto che ora è più grande e a mano a mano che lei cresce io divento una diversa me. Con più tempo, per esempio. Più responsabilità. E con altre cose ancora, insomma.
E che il mondo intorno a noi cambia e anche noi e ogni volta vanno riassestati gli equilibri.
E che con i rompicapi, come con i grattacapi, non sono mai stata tanto brava.

Commenti

Davide CervelloBacato ha detto…
Sembra un pensiero uscito direttamente dalla mia testa. Anche se siamo persone diverse, con vite diverse e che nemmeno si conoscono. Chissà se sei reale davvero.
Miky ha detto…
Se l'intelligenza artificiale avesse come malvagio proposito quello di convincere gli esseri umani che non sono reali, probabilmente sarei fra i primi a soccombere.
SparklingDiamond ha detto…
Ciao!
non ti conosco e quindi non vorrei fare una gaffe, ma se sei come me una persona sensibile e un soggetto ansioso, stare tutto il giorno a lavorare a casa non è proprio un toccasana!
Io lavoro da casa e a volte i pensieracci si affacciano che è una meraviglia!

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao