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Detox

Certo, è un po' un cliché farlo a settembre, o comunque subito dopo le vacanze, ma mi sono ripromessa di bere meno, di stare meno sui social, di togliermi qualche abitudine poco salutare, di concentrarmi su quelle che giovano di più a corpo e mente, compreso provare a ignorare la negatività o almeno farci qualcosa che aiuti a cambiare direzione. Riprenderò a correre appena sarò uscita da questi primi giorni di marea lavorativa, forse già stasera o domani, (se sarò sicura che il piede non mi farà più male, dopo aver rischiato di ammazzarmi sugli scalini di casa l'altro giorno :D). Piccoli passi. Che spero mi aiutino a concentrarmi meglio sul lavoro, sui libri che voglio leggere e su qualcosa che vorrei fare e che ancora non so.
Un pezzettino alla volta, ma con determinazione. 

Per fortuna durante la settimana in Grecia sono riuscita a staccare completamente, almeno dal lavoro, ma anche da molto altro e a rilassarmi, a dormire finalmente bene (questa cosa è stata già rovinata dalla notte scorsa, per dire, ma ok), a nuotare parecchio, a godermi la lentezza del tempo. A casa non ci ero riuscita per niente, anche se il Ferragosto in montagna mi aveva già dato un assaggio di quella fatica corroborante di cui ogni tanto (forse più di ogni tanto) il mio corpo ha bisogno.

Ora fa fresco, finalmente, riesco a ragionare più lucidamente (il più delle volte) e provo a capire come dirigere l'autunno in arrivo. Un po' in attesa, forse, un po' in sospeso come è sempre questo periodo che non è più davvero estate né ancora davvero autunno e che forse un po' come me ancora non sa definirsi.
Ho bisogno soprattutto di me in questo momento, forse di volermi un po' più bene. Forse trascuro un po' gli altri per questo, ma cercherò di fare meglio.

Commenti

magma ha detto…
Ciao Miky, più o meno stessi propositi qui.
A presto,
Daniele
Miky ha detto…
@Daniele ci si prova!

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Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de