Passa ai contenuti principali

Inconvenienti

Gli inconvenienti della vita è un bel libro di Peter Cameron, autore americano di cui non avevo mai letto nulla finora. L'ho comprato ieri e finito oggi, sono due racconti snelli che filano lisci. I dialoghi sono ottimi e non è una cosa da poco, scrivere dialoghi realistici non è facile e Cameron è molto bravo.
Al centro dei due racconti ci sono due coppie, molto diverse fra loro, ma entrambe costrette a confrontarsi con gli "inconvenienti" del titolo: sono quei momenti della vita che fanno da spartiacque, quelli che ti costringono a riconoscere la differenza fra il prima e il dopo, e soprattutto a riconoscere che il dopo non potrà mai più essere come il prima. Tutto, alla fine, resta un po' sospeso, secondo me, come a dire che si può anche ricostruire, ma il cambiamento deve essere davvero profondo per farlo. E la presa di coscienza deve investire entrambe le parti della coppia. È abbastanza cupo, Cameron, non tragico ma il clima che crea è parecchio inquieto. 
D'altra parte anche gli spartiacque lo sono, dato che ti costringono ad accettare di abbandonare le cose che credevi ti servissero nella vita ma nelle quali in realtà non credi neanche più. Ma è un modo per risalire, quindi positivo.

Be', che dire, volevo appuntarmi queste cose sull'ultimo libro letto perciò l'ho fatto qui sul blog. E ne approfitto, a ridosso del giorno di Natale, per fare a chi ancora passa di qui, i miei migliori auguri di buon Natale e di buon anno nel caso non ripassassi prima di gennaio. Forse andiamo un paio di giorni coi bimbi sulla neve. E forse il mio animo ultimamente un po' in tempesta troverà una certa quiete e del senso. Sto lavorando molto, interiormente, su alcune cose di cui magari un giorno vi parlerò, ammesso che non mi senta troppo esposta.

Comunque sto divagando: auguro sinceramente buone feste a tutti, sperando che ciascuno di voi abbia la possibilità di trascorrerlo nel modo che preferisce. ☺
Vi abbraccio!

Commenti

Anonimo ha detto…
Inconvenienti.
In realtà ci sono inconvenienti e inconvenienti, grossi e piccoli. I piccoli poi spesso li produciamo noi stessi...
Detto questo, tanti auguri di Buon Natale a te e famiglia :)
Miky ha detto…
Tantissimi auguri a te, Riki! Adesso cerchiamo di riprenderci, ci aspetta il Risiko con gli amici 😅☺
Franco Battaglia ha detto…
Gli inconvenienti li abolirei, potendo, rilassandomi cool mio stile programmoso...ma poi magari sarebbe tutto più noioso, chissà... ahahah
Miky ha detto…
@franco ma gli inconvenienti possono anche essere piacevoli, sicuramente rendono tutto più interessante. Poi insomma, di rado le cose vanno come le avevi programmate, no? E di rado il tutto diventa davvero catastrofico. Di solito si riesce a risalire... Buon anno!

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...