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Foglie

Oggi ho sentito il primo vero profumo d'autunno. Non che non fosse già arrivato, ma ancora non del tutto. Ieri la giornata era splendida e calda, l'altro ieri diluviava che pareva di stare ai tropici, oggi c'è solo grigio, un po' di pioggia senza forza (stamattina) e il buio che inizia a incombere. Mentre camminavo verso l'edicola, sono stata colta all'improvviso da un profumo che somigliava al profumo dei mandarini. Non so da dove provenisse, ma di colpo ho sentito l'autunno, prima di vederlo. Perché le foglie sono ancora verdi e abbastanza ben attaccate agli alberi. Ma quel profumo mi ha detto che la mia stagione preferita è davvero alle porte: l'autunno inoltrato sta per inoltrarsi. Perciò rientrare al caldo di casa e mettermi a scrivere mi è sembrato un buon modo per inaugurarlo. 
Ciao autunno, io ti ho aspettato come sempre con gioia, quest'anno ancora di più. 
Ho le mie parole da scrivere, il mio libro da leggere e i miei lavori da finire, e anche se questa settimana sono a casa da sola, sento che tutto è al suo posto.
L'altra sera ho preparato un purè davvero ottimo (io che mi metto a cucinare seriamente è uno dei vantaggi di essere da sola: imparo cose che prima non facevo mai, invece di lasciar fare a mio marito, che è molto più bravo di me), ho risolto alcune questioni di lavoro e mi sono tolta un peso, perciò adesso mi godo le giornate, perché sono piene di cose ma senza ansia, per una volta. Forse perché sono stata brava, e mi sono data da fare per organizzarmi meglio. Quando voglio, so farlo anch'io. 

Sto leggendo un libro che ho comprato un po' d'istinto, senza sapere bene cosa fosse. Mi ha attirata il titolo, poi ho letto la trama di quarta e ho pensato che non mi aspettavo certo che l'argomento fosse quello, poi ho pensato alla Novella degli scacchi e mi sono detta: forse sì, doveva essere quello. 
Pensavo fosse pesante, e invece no, o meglio certo, lo è ma non per il modo bensì per il contenuto: eppure ci ho già trovato così tante cose interessanti e anche poetiche che mi sono (non so perché) stupita. L'autore non lo conoscevo, è spagnolo ma anche un po' francese e si chiama Jorge Semprún. L'ambientazione è Buchenwald, ma non è proprio il solito libro sull'argomento. O meglio, sì ma anche no. Insomma, va letto per capire.
Si intitola La scrittura o la vita, capirete bene perché il titolo mi ha attirata. Fra l'altro, ha una copertina dai colori così autunnali che penso sia proprio il momento giusto per leggerlo.

Commenti

jeanloupverdier ha detto…
la mia stagione preferita.

da sempre.

la stagione delle sfumature.

ma (anche) dei colori forti.
bob ha detto…
anch'io uso molto l'olfatto, e l'udito come intuirai; questi due sensi riescono a suscitare in me emozioni che gli occhi neanche conoscono. l'odore dell'autunno, ma soprattutto quello della primavera, la mia stagione preferita: arriva Maggio e io sono catapultato indietro di anni e sento l'avvicinarsi della fine della scuola o del campus universitario che si sta riempiendo di fiori. oppure incontro qualcuno/a che usa lo stesso profumo di un'altra persona, che magari non vedo da 10 anni, ed ecco che sto parlando di nuovo con quella persona. o mi capita di sentire una canzone con cui ero entrato in fissa qualche anno prima durante un certo periodo della mia vita, ed ecco che sto di nuovo attraversando quel periodo. non e' spettacolare tutto cio'?
Miky ha detto…
Ciao bob! Sì, mi capita d'estate con l'odore del gelsomino o dell'erba appena tagliata, e poi varie altre situazioni, anche inaspettate e a volte con odori che non so nemmeno riconoscere bene ma che mi ricordano momenti d'infanzia. A volte anche solo al supermercato qualcosa mi fa tornare in mente di quando da bambina facevo la spesa con mia mamma, per dire. :) la settimana scorsa Ale ha fatto la salsa tzatziki talmente bene che mi sono sentita per un attimo catapultata in Grecia! ciao

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