Passa ai contenuti principali

Va tutto bene

Avete presente quelle giornate in cui va tutto storto, quelle in cui dici più e più volte "ma non è possibile", quelle in cui pensi: "no, ok, io non credo nel karma, non in quello positivo per lo meno", oppure ti senti empaticamente legata alla protagonista di un libro a cui va tutto storto senza soluzione di continuità. Ecco, ieri è stata una giornata di quelle.
Mi taglio il polpastrello (di nuovo, ma almeno è la mano sinistra e il taglio è superficiale, però quanto sanguina), perdo tempo, la stampante non riconosce il toner e io ho una consegna urgentissima e poco tempo, il mal di testa da latente diventa pulsante e anche il cane ha deciso di essere nervoso e rompino.
Un respiro profondo. Due respiri profondi. Facciamo anche tre.
Poi amore arriva a casa. Con il tavolo nuovo. Con il suo sorriso, anche se stanco. Spostiamo tutto e ora, oltre a un nuovo e solido tavolo da cucina, ho finalmente una scrivania spaziosa nella quale lavorare come si deve. E poi mangiamo un risotto buonissimo. E dopo cena andiamo a brindare alla laurea di un'amica. Un'amica nuova, di quelle che è ancora tutto da scrivere.
Oggi si muore di caldo. Però la giornata è limpida, ho cambiato il toner e adesso funziona tutto, il mal di testa inizia a passare, e poi è giovedì, è giovedì, sì, è davvero giovedì.

Commenti

MyP ha detto…
Le giornate storte ti fanno girare le balle ma quanto si apprezza meglio ciò che di buono arriva subito dopo? :-)
Ho la mania del bicchiere sempre pieno, si vede? ;-)
Bacio!

Post popolari in questo blog

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de