Mi fa molto ridere che passiamo per quelli un po' antipatici perché rispondiamo male a gente che dice enormi stronzate, ma siamo fatti così, un po' facce di merda, o forse più sinceri degli altri che usano tante cautele ma la pensano esattamente come noi, oppure quelli che parlano male in assenza delle persone, mentre in presenza sono tutti baci, abbracci e foto su facciaculo. Ditemi un po' voi quale atteggiamento è migliore. D'altra parte a volte la verità fa male, e mica ne siamo immuni, anzi ben venga ogni critica, magari un po' di sincerità in più non guasterebbe, no? E anche prendersi un po' meno sul serio, nella vita, non guasterebbe. In ogni caso, trovo tutto questo molto comico, proprio a livello demenziale della serie Fratelli Marx, anzi no, quello sarebbe già un passo avanti...
Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...
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Buona giornata :)