Passa ai contenuti principali

Dilemmi

Mi dispiace ma la mia già poco fertile vena creativa si deve essere spenta del tutto.
Oppure mi fanno male gli occhi a forza di stare davanti al PC e non aggiorno mai il blog.

Dunque vediamo: non è cambiato molto da quando ci siamo sentiti, a parte che mi è cresciuta la coda e sono diventata tutta verde (dev'essere qualcosa che ho mangiato), ma almeno adesso ogni tanto ho qualcosa da tradurre, il che mi fa fare esercizio e insomma poi in futuro non si sa mai.
Poi cerco anche un lavoro serio, ovviamente (mi pare che fare il traduttore sia un po' come per i musicisti: "Che cosa fai nella vita?" "Traduco" "Sì ma di lavoro?" Mi sa che finirà così. No dai, se traducessi davvero tanto sarebbe diverso. Però. Forse.).

Oggi mi sono trovata di fronte a un problema abbastanza bizzarro. E triste anche.
Un capitolo di un libro per ragazzi che tratta di educazione sessuale, consiglia di fare attenzione nel reperire informazioni su internet. Ecchecavolo si sa! Il web è ricco di insidie. Bene. Ma di fronte alla frase che consiglia di affrontare la ricerca internettiana con accanto valido adulto di fiducia, e tra gli adulti di fiducia poscia elencati mi compare il prete, oh tu, difensore dei traduttori con velleità di protettori della giuovine infanzia, dimmi, cosa dovrei fare?

Per fortuna non sta a me decidere, se dovesse però, io eviterei.

Commenti

bob ha detto…
allora prenditi la tua sacrosanta liberta' di traduzione e sostituisci quel prete con un parente/amico/conoscente/beneaugurante a caso. chiunque sarebbe meglio di lui. a parte la palese inadeguatezza del soggetto in questione per quanto concerne il sesso (o almeno cosi' dovrebbe essere), io stabilirei una legge che obblighi qualunque rappresentante del clero a tenersi ad almeno 100 km da ogni bambino.
Miky ha detto…
certo essendo il libro inglese saranno preti protestanti, almeno quelli non hanno l'obbligo di celibato e ne sanno qualcosa in più. qui in Italia mi pare poco responsabile lasciare il prete, visto che si parla di salute sessuale e il papa consiglia vivamente, anche in Africa, di non usare i preservativi. e quello è comunque il meno.

Post popolari in questo blog

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de