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Che stress

"La mamma è sempre la mamma" sarà anche un assunto imprescindibile e al quale non possiamo sottrarci, però a un certo punto basta. Oggi le ho detto che mi sembra di avere un avvoltoio appoggiato sulla spalla che continua a chiedermi le stesse cose, a ora di pranzo e a ora di cena per più giorni consecutivi.
Allora a un certo punto la mamma dovrebbe diventare soltanto la Laila. La mia almeno, che si chiama così. Visto che alla mia età potrei essere potenzialmente madre a mia volta, visto che lei alla mia età era già mamma di due pargoletti, a questo punto sarebbe ora di smetterla di fare TROPPO la mamma. No perché dopo un po' basta... Se lavorassi fuori casa (cosa che spero avvenga presto, che poi se avessi un lavoro vero sarei fuori di qui nel più breve tempo possibile), sarebbe come tornare a casa, stanca, stressata e con la voglia di scrollarmi di dosso i pensieri e ritrovarmi una persona che a pranzo, a cena e se può pure a colazione mi chiede com'è andata, finito, fatto, risolto? Be' poi quando si comincia con il ti hanno pagato? Ma quando ti pagano? Aaaaaaaaah! La differenza è che io non torno a casa, ma SONO a casa, e se ho del lavoro lo svolgo qui (maledetta me che l'ultima volta non ho comprato un portatile), quindi l'interrogatorio è dietro l'angolo.
La verità è che per mia mamma io vado ancora al liceo, ho i brufoli (che per altro al liceo non avevo), vuole sapere che voto ho preso, com'è andata l'interrogazione e se ho tanti compiti questa settimana. Solo che quando ero veramente al liceo tutte ste domande forse neanche le faceva.

Commenti

magma ha detto…
che dire... ti capisco... e mi sa che ti capiamo in tanti...

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Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de