Passa ai contenuti principali

Non facciamolo solo perché si dice vada fatto!

Ho appena scoperto l'esistenza di un libro che ha dello spassoso assai:

Can't Be Arsed. 101 Things Not to Do Before You Die
, di Richard Wilson.

Viene chiamata l'antiguida, si ispira al Cento cose da fare prima di morire di Dave Freeman, solamente al contrario. In una recensione del corriere della sega (della sera, scusate, della sera!) il recensore termina dicendo che sembra una guida per avere un'esistenza noiosa... ahio! ahio qua non capiamo l'umorismo??
Sì è vero che il nostro sconsiglia viaggi in luoghi considerati meravigliosi, ma quante volte è capitato davvero di rimanere delusi nelle aspettative?? A me è successo un sacco di volte, sarà cinismo, sarà che la giornata era brutta, ma obiettivamente... ogni tanto vai a vedere cose di cui davvero non te ne frega un emerito membro. Non mi è successo con il Colosseo né con tutta Roma in generale, ma per esempio Venezia... oddio sarà bella, sarà romantica, sarà che ce l'ho a un'ora da casa, che puzza costantemente di pesce, è piena di turisti e bancarelle, di prezzi esorbitanti e piccioni rompipalle...

Tant'è. Il signor Wilson non ha tutti i torti, forse il libro esaspera una sensazione che a tutti prima o poi è capitato di provare. E poi non è che non dobbiamo fare tutte le cose, è solo che se non ci interessano davvero o se non possiamo permetterci di farle ci consoliamo col fatto che non abbiamo perso granché.

Citando l'articolo del corriere (il link: www.corriere.it/cronache/08_settembre_18/101_cose_da_non_fare_tortora_f25d4e2e-84e8-11dd-be21-00144f02aabc.shtml), se effettivamente tra le cento cose consigliate da Freeman c'era fare surf nudi di notte in Australia... be' oddio faccio anche a meno, squalo! Oppure, anche se non ci sono stata, posso immaginare che il Taj Mahal sia piuttosto sporco come dice Wilson, e che il fiume Yamuna sia tra i più inquinati... be' se devo visitarlo prima di morire spero almeno di non morire di colera il giorno dopo ^__^

Molto divertente la parte sui 10 libri che si possono evitare tranquillamente di leggere! Consiglio di farvi due risatine qui: entertainment.timesonline.co.uk/tol/arts_and_entertainment/books/book_extracts/article4773601.ece?token=null&offset=0&page=1

Alcune descrizioni mi hanno stesa! Al settimo posto della classifica c'è La Recherche di Proust: sì sì, ha mangiato un biscotto e ha ricordato la sua infanzia, chi di noi non l'ha fatto? Se voglio ripensare al passato guardo le mie foto ^__^ LOL!

Oppure come non trovarci d'accordo su Guerra e pace, al terzo posto: «Way, way too long...»

E l'Iliade? C'è una grande battaglia tra Achille e Ettore, tutto qua.

E quindi... non facciamoci prendere per il culo (be arsed)! Non è tutto oro quello che luccica... o che ci fanno credere luccichi...

P.S. scusate ma non sono capace di fare i link ^__^
P.P.S. A meno che il nostro non citi anche altri libri oltre ai dieci che si trovano nell'estratto del times on line, direi che il recensore del corriere ha leggermente sbagliato uno dei titoli... confondere Pride and Prejudice con Crime and Punishment non è molto lusinghiero, né per Dostoevskij né per il giornalista in questione...

Commenti

Miky ha detto…
Oh ma potreste anche commentarlo questo post, a me sembrava interessante!!!!!
Anonimo ha detto…
ahahah questo fa davvero ride!!
però venezia e proust non si toccano

è anche vero che molte cose considerate utili sono inutili e viceversa, però una surfata di notte è una figata pazzesca,provare per credere..ma nudi mai - troppo freddo dove c'è l'onda justa ^___^

beh, sei davvero simpatica
Miky ha detto…
guarda sul fatto che venezia non si tocchi posso essere d'accordo, però non ci metterei la mano sul fuoco che proust ogni tanto non si toccasse, magari in qualche serata solitaria, quando aveva finito il suo infuso di tiglio...
sulla surfata notturna.. be' prima dovrei imparare quella diurna intanto, ma perché no?

grazie!!
Anonimo ha detto…
su prust c'hai ragione ^___^

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...