Do questo titolo al post per due motivi: il primo è perché speravo di poter staccare la spina almeno a gennaio e invece ho dovuto lavorare, anche se solo qualche ora la sera e poi spiego meglio anche questo. Ma sono state vacanze a metà anche perché per gran parte del tempo mi sono sentita poco integra. A metà, appunto. Non che non sia riuscita a godermi i giorni di festa, soprattutto Natale da mia mamma e il 26 al Risiko con gli amici, i giorni a Torino, che ho amato tanto perché, ne sono sicura, insieme a Lisbona quella è la mia città. (Certo, se potessi scegliere sceglierei Lisbona :D). E il Capodanno, sempre con gli amici.
Però avevo sempre questa malinconia, o forse proprio tristezza, e non riuscivo a togliermela. Ma siccome ho imparato che spesso è solo questione di esercizio mentale a un certo punto ce l'ho fatta, ho ripristinato un po' di benessere.
Poi è iniziato gennaio e mio marito si è preso il Covid. E mi hanno chiesto se potevo occuparmi di un lavoro perché un'altra correttrice aveva lavorato malino ultimamente e preferivano darlo a me. E così ho passato la prima settimana di gennaio a stare con mia figlia mentre Ale se ne stava isolato in camera di Samu, e dopo che lei se ne andava a letto lavoravo qualche ora. Oh sì, abbiamo trascorso anche bei momenti madre figlia – la pizza fuori, la befana che si calava dal campanile del duomo, le passeggiate nei parchi – ma mi ero ripromessa che sarebbe stata una settimana madre-madre. E invece.
Gennaio è lungo, e io parto scarica. Sono molto stanca, dormo di nuovo poco e ho dormito male anche prima, perché lavoravo fino a tardi. Volevo leggere tanto (per piacere e non per lavoro) e invece. Volevo andare a delle mostre, e invece. So che tutto si può recuperare, ma è sempre così difficile e anche stancante organizzarsi durante le normali settimane di lavoro per avere tempo per sé.
Ci provo lo stesso, in qualche modo. Ma è stata una settimana (e un'occasione) sprecata, per me.
In ogni caso gennaio è sempre un mese molto difficile, inutile girarci intorno, quindi ora cerco di addentarlo un pezzetto alla volta e vediamo come va...
Però avevo sempre questa malinconia, o forse proprio tristezza, e non riuscivo a togliermela. Ma siccome ho imparato che spesso è solo questione di esercizio mentale a un certo punto ce l'ho fatta, ho ripristinato un po' di benessere.
Poi è iniziato gennaio e mio marito si è preso il Covid. E mi hanno chiesto se potevo occuparmi di un lavoro perché un'altra correttrice aveva lavorato malino ultimamente e preferivano darlo a me. E così ho passato la prima settimana di gennaio a stare con mia figlia mentre Ale se ne stava isolato in camera di Samu, e dopo che lei se ne andava a letto lavoravo qualche ora. Oh sì, abbiamo trascorso anche bei momenti madre figlia – la pizza fuori, la befana che si calava dal campanile del duomo, le passeggiate nei parchi – ma mi ero ripromessa che sarebbe stata una settimana madre-madre. E invece.
Gennaio è lungo, e io parto scarica. Sono molto stanca, dormo di nuovo poco e ho dormito male anche prima, perché lavoravo fino a tardi. Volevo leggere tanto (per piacere e non per lavoro) e invece. Volevo andare a delle mostre, e invece. So che tutto si può recuperare, ma è sempre così difficile e anche stancante organizzarsi durante le normali settimane di lavoro per avere tempo per sé.
Ci provo lo stesso, in qualche modo. Ma è stata una settimana (e un'occasione) sprecata, per me.
In ogni caso gennaio è sempre un mese molto difficile, inutile girarci intorno, quindi ora cerco di addentarlo un pezzetto alla volta e vediamo come va...
Commenti
che spettacolo le partite a Risiko!
fai una cosa: prendi questo gennaio come se fosse una di quelle partite, prima rafforza le "difese" e poi vai all'attacco!