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Lasciar andare

Oggi fa più freddo. Non un freddo tremendo, ma il vento ti sferza il viso e ti scompiglia i capelli e ti entra un po' ovunque. Ho passeggiato con Zuma lo stesso, un po' perché va fatto e un po' perché adoro l'inverno e camminare a queste temperature. Mi sembra di temprarmi, di fortificarmi e solo io so quanto abbia bisogno di fortificarmi in questo periodo. Non ho neanche indossato il berretto né i guanti.
Ma il freddo non era tremendo, era il vento.
E oggi mi sento più leggera. E meno ingombrante. In qualche modo che non so ho placato la mente. Ho provato a pensare a una cosa alla volta, e non tutte insieme. A pensare solo alle cose reali, quelle che ho intorno, quelle concrete, quelle che so essere vere e non quelle che immagino io, né quelle che mi aspetto o che temo dal futuro e nemmeno quelle che rimpiango o di cui ho nostalgia e che appartengono al passato.
Solo qui e ora. Hic et nunc.
Funziona. Togli peso e la mente si alleggerisce.
Cercare di avere "parole alate".
Cercare di lasciar andare, di non pretendere il controllo sulle cose.

L'altra notte Dafne è stata male. Niente di grave, un virus intestinale come ne girano tanti. Ma vederla stare male è sempre una cosa che mi spezza. Sarà sempre così, è ovvio, è mia figlia. E lei è una tenace fino al midollo (oggi è già di nuovo a scuola, per dire) quindi vederla abbattuta mi stringe il cuore.
E allora ho ripensato a mia mamma, a quante volte mi avrà vista star male e si sarà sentita anche lei così? O magari no, friulana fino al midollo, lei, così poco propensa a mostrare emozioni.
Eppure.
Eppure i giorni scorsi mi è capitato di ripensare molto alla notte in cui Dafne è nata. L'ho mai raccontata qui? Non lo so, forse sì, ma se mi ripeto pazienza. C'è del buffo e del malinconico. Il buffo inizia con Sandra Bullock e Jeff Bridges. Perché ero sul divano con Ale a guardare un film in tivù che non avevo mai visto, The Vanishing. Non un film spettacolare, ma lo ricordo ora con affetto, nelle settimane successive al parto dicevo che non volevo sentirlo nominare. :D Né il film, né Sandra Bullock né Jeff Bridges.
Mentre guardavo il film avevo queste contrazioni, che però non facevano ancora male. (L'ho capito solo dopo). Non avevo idea di come dovessero essere, sapevo solo che erano piuttosto regolari e finito il film siamo andati in ospedale. A saperlo mi sarei fatta una doccia calda e avrei aspettato, ma mi hanno tenuta dentro quindi ho pensato ci siamo. Poi però si è placato un po' tutto e ho detto forse non ci siamo, ma non mi hanno rimandata a casa. E infatti la seconda notte in ospedale era quella giusta e Dafne è nata.
Ovviamente Ale aveva avvisato tutti e mia mamma mentre ero in travaglio era a casa e faticava a dormire, agitata e preoccupata per me. Si è svegliata la mattina del 20 maggio intorno alle 6 dopo aver fatto un sogno. Aveva sognato mio papà (mio papà era morto da ormai cinque anni) che prendeva per mano una me bambina. Si è svegliata temendo che qualcosa fosse andato storto, e invece mio marito le manda un messaggio dicendo che Dafne era nata.
E già. Le coincidenze della vita, gli scherzi della nostra mente.

Comunque, quando mi sento giù e mi sembra che nulla funzioni ho questa luce davanti a me a ricordarmi che ci sono e ci sono state cose nella vita di cui sono stata capace anch'io, anche quando non avevo il pieno controllo.
Cercando di lasciar andare.

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