Passa ai contenuti principali

Goccia a goccia


Quello appena trascorso è stato un fine settimana piovoso ma in qualche modo luminoso. Venerdì ho portato fuori a cena mia figlia ed è stato divertente, sono riuscita perfino a tenerla lontana dal mio telefono abbastanza a lungo e abbiamo chiacchierato un bel po'. Ormai è una persona in tutto e per tutto e io non me ne capacito ancora. Ha anche detto che dovremmo farlo tutti i venerdì. :)
Sabato sera non abbiamo ceduto alle lusinghe di una serata casalinga e abbiamo invitato due amici a uscire e mangiare la pizza. Aperitivo lungo prima e pizza poi, ed è stata una serata davvero piacevole, perfino Samu non sembrava soffrire troppo il fatto di stare fuori con noi vecchi. :D
Ieri l'unica uscita che ho fatto è stata per portare canetto a passeggio, sotto la pioggia, armata di ombrello, come piace a me. È stato un momento di pace, fuori dal caos casalingo della preparazione dell'albero di Natale e della letterina, non c'era nessuno a parte un gatto che ha attraversato la pista ciclabile ed era esattamente quel momento in cui la luce svanisce e si fa davvero buio, infatti si sono accesi i lampioni proprio mentre ci passavo sotto, illuminando le pozzanghere come se la luce ci cadesse dentro, goccia a goccia.
Goccia a goccia sto cominciando a placare l'agitazione che mi aveva preso in questi ultimi mesi.
Goccia a goccia ho iniziato a tirare fuori qualche arma per difendermi da una certa tristezza.
Goccia a goccia ho iniziato anche a fare qualche passo fuori dall'angolo in cui mi rifugio e dove so che non posso fare passi falsi, che non posso sentirmi inadeguata. Perché sì, in quell'angolo sto al sicuro ma sento che perdo qualcosa. Azioni facili per gli altri per me a volte sono gesti enormi e mi vergogno a dirlo perché significa mostrare tutta la mia inadeguatezza. Venerdì è stata una giornata in cui ne ho affrontata più d'una, di queste inadeguatezze. La sera infatti ero distrutta. Ma non è cascato il mondo, sono ancora viva, dovrei ricordarmene più spesso.

Il 9 non doveva esserci ponte ma la scuola di Dafne una decina di giorni fa ha deciso di farlo, invece. Se (ed è sempre un grande, grandissimo se) nessuno sta male andiamo via un paio di giorni, forse incontriamo anche degli amici.
Prima c'è il compleanno di Samu da festeggiare, e insomma, ormai siamo così dentro al mood natalizio che presto arriverà anche il post di Natale. ;)

Buona settimana corta (che si prospetta una settimana piuttosto lunga, in realtà) a chiunque passi ancora da queste parti.
A presto!

Commenti

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...