Ieri ho pranzato con i "capi" dello studio redazionale e i "colleghi" (fra virgolette perché agli effetti sono libera professionista), dopo tre anni che non li vedevo. Ho conosciuto il nuovo giovane tirocinante, sentendomi subito vecchia e anche un po' inferiore (scherzo, ma a quanto pare è una mente brillante), ma il pranzo è andato bene e mi ha fatto piacere rivedere tutti. Ormai sono passati 16 anni da quando ho messo piede per la prima volta dentro la vecchia sede dello studio, piena di speranze per un lavoro che, scoprivo, era quello che desideravo fare da sempre solo che non lo sapevo.
Sono riuscita a fare una breve passeggiata in centro a rivedere i luoghi che ho attraversato per tanti anni e ho ripensato alle persone che in quel viaggio all'epoca mi accompagnavano. Di alcune, mi domando, chissà che fine hanno fatto.
Stamattina ero dal parrucchiere, e questa volta c'era Vanity Fair. C'era un'intervista a Samantha Cristoforetti, diceva cose interessanti. Su come non ha importanza quando scopri di avere un sogno o una passione, ma l'importante è studiare per alimentare quella passione, che poi magari non ti porterà al risultato che credevi di ottenere ma comunque ti porterà altrove, in un posto migliore rispetto a quello da cui sei partito.
E di come non importa tanto il viaggio o la meta, ma con chi lo intraprendi. Di non preoccuparsi della pressione sociale o delle aspettative degli altri o di deludere qualcuno. Ma chiedersi che cosa ti fa battere il cuore. E chi ti fa battere il cuore.
E alla domanda se avesse mai fatto errori, ha risposto dicendo che non le va di parlare degli errori, che degli errori puoi parlare solo con gli amici. E che comunque anche gli errori ti hanno portato dove sei, quindi forse andavano fatti.
Mi è piaciuta moltissimo.
Tornando a noi, invece, durante le vacanze spero riusciremo ad andare via di nuovo qualche giorno, anche se pochi, ma non dico niente perché è sempre tutto sotteso ai capricci dei virus, quindi... Chissà.
Non credo riuscirò a ritornare qui prima di gennaio, quindi penso che il mio augurio per chi passa ancora di qui dovrà essere un buon Natale e soprattutto un felice anno nuovo, che ultimamente a ogni anno nuovo arriva qualche notizia infausta. E allora, speremo ben.
Ciao, il blog mi mancherà, ma forse sarò dopata dagli zuccheri e mi peserà meno. ;)
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