Non mi manca per niente la voglia di venire qui a scrivere qualcosa, sensazioni o anche solo raccontare questo tempo particolare che stiamo vivendo, perché sono sicura che un giorno vorrò rileggermi per ricordarne dettagli ed emozioni, nonostante al momento il desiderio più impellente sia quello che questo periodo finisca.
Non ho problemi di noia, difficile che una persona come me si annoi davvero, e strano ma vero, non ho nemmeno grossi problemi col fatto di non cambiare orizzonti, proprio io che di solito non vedo l'ora di approfittare di un fine settimana e del bel tempo per spostarmi, anche solo di poco, e passeggiare in mezzo alla natura, in posti magari nuovi per quanto vicini. Non sono esente dalle frustrazioni proprio come tutti quanti, certo è che il fatto di dover lavorare con i ritmi precedenti (forse anche più serrati, fra l'altro) rende un po' più semplice far scorrere le settimane.
Come dicevo di recente in una mail a un'amica, forse finché non vediamo l'ora che tutto torni come prima non sentiremo di esserne davvero usciti: perché tutto come prima secondo me ci tornerà per gradi piuttosto lenti. Non che ne abbia voglia, e non che non speri di sbagliarmi.
Io, però, provo più che altro le frustrazioni per gli altri: per mio marito, che vorrebbe avere qualcosa da fare e invece passa tutto il tempo con nostra figlia per permettere a me di lavorare, e mia figlia, che a volte si accorge di rivolere la normalità per come la conosceva finora. Non sono una persona priva di egoismi, ci mancherebbe, ma è vero che ci sono situazioni in cui sono gli altri il mio pensiero. A me, mi sembra, tutto sommato non va malaccio. Sarà che vedo i miei pro e ignoro i contro. Sarà che tutto questo mi sprona a fare il possibile per essere una madre migliore, dato che faccio il possibile per trasmettere solo serenità e normalità, che mi sforzo di capire se davvero va tutto bene, se davvero è serena la mia bimba nonostante, come mi ha detto qualche mattina fa, non sappiamo quando "potremo di nuovo andare a mangiare il gelato tutti insieme".
"Ma quando finisce questo brutto raffreddore che c'è in giro?" mi chiede, e io non so risponderle se non dicendo: "Speriamo prima possibile" e cercando di tirare fuori le cose positive di questo tempo strano. I giochi con il papà e i fine settimana in giardino con mamma, papà e Samu. Lo yoga insieme in salotto. I lavoretti che mi arrivano tramite una newsletter e che coloriamo e ritagliamo. L'aumento di biscotti, torte, pane e pizze fatte in casa insieme. Il sale colorato che ho imparato a fare da una ragazza che seguo su Instagram. Mi sono fatta arrivare giochi nuovi da un negozio di giocattoli di Pordenone e di libri avevo già fatto incetta. Con i gessi colorati abbiamo disegnato il gioco della campana sul marciapiede fuori, inventiamo percorsi per fare ginnastica in giardino, dove giochiamo anche a nascondino, a volano e a Speedball (grazie, Decathlon).
E alla fine, dato che comunque non abbiamo tutti questi orari da rispettare, ci sono anche meno sgridate perché in fondo... che mi importa se tiene il pigiama fino alle 10 dato che non deve andare a scuola? E non ho certo fretta che si lavi i denti, dato che comunque non dobbiamo uscire di casa per arrivare in tempo da qualche parte. Sembrano davvero tempistiche a misura di bambino, se non fosse che non si può andar fuori a perlustrare la natura e il mondo che ci circonda. Siamo più accondiscendenti, come se ci sentissimo in colpa per qualcosa che non è colpa nostra (una sensazione piuttosto tipica da quando sono genitore, lo ammetto).
E forse siamo anche più accondiscendenti con noi stessi: pazienza se è la decima volta che ti dico di andare a letto e ormai è davvero tardi per una bimba di neanche quattro anni, non sono comunque il genitore peggiore del mondo.
In questo momento, abbiamo bisogno di perdonarci un po' di più, mi sembra. E credo che ci faccia bene farlo.
C'è però qualcuno che ha davvero visto migliorare visibilmente la qualità della propria vita: il cane. Zuma si gode tutto il giorno i propri padroni, passa con loro tanto tempo in giardino, dove corre e gioca con loro e, last but not least, non rimane MAI a casa da solo. Non è che questa cosa del coronavirus è tutta una rivoluzione degli animali domestici stufi di passare sempre in secondo se non terzo piano? :D
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