Passa ai contenuti principali

Gente a caso che ti vuole bene

A volte faccio dei sogni dove ci sono persone ormai lontane, o persone lontane da sempre che conosco appena, che mi dimostrano un affetto inaspettato e molto più grande di quanto creda. Io che di solito faccio sogni spezzettati di cui a volte ricordo appena un'emozione e una specie di fermo immagine, quando faccio questi sogni sono articolati, con un inizio e una fine precisi, una storia che si sviluppa nel mezzo e una persona che non credevo e invece mi vuole bene più di quanto pensassi. Sono persone diverse, nella vita vera in genere poco o per nulla importanti, eppure quella sensazione di grande affetto appena provata una volta sveglia mi manca, mi provoca un vero e proprio vuoto dentro le viscere. Un vuoto che poi, con il passare della giornata, se ne va.
Ma forse non se ne va mai del tutto.
Sono sempre stata bisognosa d'affetto, di tanto tantissimo affetto, di quello che forse non sono tanto capace di dare tranne alle persone più vicine a me, e che di conseguenza fatico a ritrovare in cambio. Nonostante le persone più vicine me ne diano molto e io a loro.
E credo sia da questo che scappino fuori questi strani sogni di gente a caso che mi vuole bene.
Ma Natale si avvicina e presto ci saranno più occasioni per stare un po' con le persone a cui teniamo di più, anche se so che avrò sempre (o quasi sempre) una manina che mi tira per i vestiti chiedendomi tutta la mia attenzione.
Per la prima volta da quando è iniziata la tradizione natalizia del blog (il post di Natale che pubblico ogni anno perché ancora oggi come allora quella storiella mi fa tanto tanto ridere) quest'anno stavo quasi per dimenticarmene. Aspetto ancora un po', la pubblicherò la settimana prossima credo, ma davvero non mancherò. Perché ormai mi fa sentire a casa, proprio come questo posto in cui ormai passate solo in due o tre, ma sappiate che apprezzo sempre tanto le vostre visite. :)

Un po' per la preoccupazione della settimana scorsa, un po' per gli acciacchi miei, e un po' per i pensieri di Natale, e un po' anche per colpa di Under the Dome (la serie tivù), non sto leggendo tantissimo. (Cioè, non so se posso mai dire una cosa del genere, visto che passo tutto il giorno a leggere romanzi per lavoro, ma insomma). Ma credo sia di nuovo arrivato il momento di trovare il libro giusto. Mi sono resa conto di una cosa: trovo la scrittura di Colson Whitehead un po' noiosa. La storia in sé è avvincente, ma lo stile non la rende al meglio. Non è un brutto libro, e non si può certo dire che sia mal scritto, ma sapete quando una scrittura non vi prende? Ecco, la differenza, suppongo, fra chi sa scrivere bene e chi è un grande scrittore. Probabilmente il motivo principale, fra i molti altri che potrei elencare, per cui io non scriverò mai un libro. :D 
Ciao a tutti, torno prima di Natale, promesso.

Commenti

MikiMoz ha detto…
Intessante la questione del saper scrivere bene e dell'essere invece grandi scrittori.
È un po' come per i film: ci sono film bellissimi, ma altri di grandi autori :)

Moz-
Pietro Sabatelli ha detto…
Under the dome, che gran spreco di materiale, buono tutto ma la resa scenica alquanto deludente..
Miky ha detto…
@MikiMoz direi che si può applicare un po' a tutto :)

@Pietro ho notato, ma la storia mi ha preso, d'altra parte è di Stephen King. E poi va be', Barbie e Big Jim. Niente, il buon King si riconosce.

Post popolari in questo blog

Ancora

A volte ho la sensazione di non essere reale. Forse è colpa del fatto che lavoro tante ore da sola, forse ho questa abitudine di guardarmi da fuori, forse è perché ultimamente la confusione nella testa regna sovrana. Mi sento irreale, eppure so che le mie azioni hanno delle ripercussioni sulla realtà quindi dovrei rendermi conto che è una sensazione stupida. Cerco di fare cose concrete, regolari, misurate perché i ritmi e le cose cadenzate mi danno sicurezza. Provo a evitare le distrazioni ma non ne sono tanto capace. Finisco per inventarmi mondi immaginari e perdo l'àncora. È un bene o un male, perdere l'àncora? Non lo so proprio. A volte tutto sembra così insignificante se si pensa alla fine che faremo tutti, che mi chiedo a che pro reggersi sempre al parapetto, anche quando il mare si fa burrascoso? Però sì, rivorrei la calma. Rivorrei il silenzio. Rivorrei la sicurezza, o almeno la convinzione, di aver fatto bene. Rivorrei la sensazione di felicità scontata che scontata non

Sì, anche quest'anno arriva la storia di Babbo Natale

Tant'è che anche questo 2023 se ne sta andando e io arrivo alla fine di questo anno con una sensazione di piacevole sorpresa per ciò che è rimasto e non è andato via nonostante tutto, di meno piacevole rassegnazione per ciò che invece sembra via via sfuggire fra le dita, e di un grande punto di domanda su ciò che mi riserverà il 2024. Ma diciamolo piano, perché le annate pari ci hanno dato gatte da pelare (vedi il 2020, anno bisestile come il prossimo) quindi consiglio una bella ravanata alle parti basse per gli uomini e qualunque sia l'equivalente femminile di un gesto scaramantico per le donne (merda, neanche questo abbiamo, poi dice che il patriarcato non esiste). Qualcuno narra (io, viste le interazioni qui dentro) che ormai la tradizione del nostro Babbo Natale in trouble non possiamo proprio evitarla e pare vada riproposta ogni anno come Una poltrona per due , Trappola di cristallo e Mamma ho perso l'aereo , ma non prima di aver mandato un affettuoso saluto ultraterr

Luminosa e gentile

Oggi ho pranzato tardi, verso le due e mezza, ho alzato la testa dai miei crucci e guardato fuori dalla finestra e la luce calda dell'autunno ormai inoltrato si posava proprio così, luminosa e gentile sulle case di fronte. Stamattina quei crucci, quelli da cui più tardi avrei alzato la testa, mi erano parsi per diversi minuti, forse un'ora, insormontabili, mi erano scoppiati nel petto e avevo pianto, avevo pianto tanto sconvolgendo il mio viso, i miei occhi, faticando quasi a respirare, e indugiando per un millisecondo, forse molto meno, un'unità di misura più infinitesimale, ma comunque, su un orlo di un abisso. Poi però ho fatto il possibile per ricomporre la mia faccia e farla sembrare un po' meno un Picasso, per i pensieri e gli stati d'animo ci vorrà più tempo. Ho fatto cose che dovevo, cose che non avevo voglia ma che mi hanno fatto bene, mi hanno anche un po' distrutta. Non credo sia casuale che proprio oggi a funzionale abbia dovuto fermarmi per qualche