Innanzi tutto, gioiamo per il fatto che questa notte siamo riusciti a dormire. Mia figlia non aveva mai avuto la tosse in vita sua, quindi adesso che è arrivata ci ha preso gusto a restare. Giusto quel che serve a tenerti sveglio almeno un paio d'ore la notte.
Stamattina prima di scuola siamo perfino riuscite a non discutere, sarà che svegliarsi riposate ha giovato a entrambe. Ultimamente mi sembra di non fare altro che sgridarla e non mi piace per niente. Ma lei si imputa e si mette a volte a strillare per niente, perché non riesce a fare una cosa da sola ma, allo stesso tempo, rifiuta il mio aiuto. E rimane lì, come se piangere e strillare potesse aiutarla a risolvere il problema. Non accetta nemmeno che le spieghi come può fare da sola. Si arrabbia e basta. E sapete com'è, complice la stanchezza, finisco per arrabbiarmi anch'io. Insomma, mi sento un disastro di madre.
Paturnie e paranoie a parte, nonostante il tempo avverso lo scorso weekend siamo stati a Caporetto e non abbiamo fatto nulla di quello che avevamo pensato di fare, proprio per il tempo brutto ma anche perché abbiamo scoperto solo una volta arrivati che il nostro albergo (appartamento a dire il vero) era un po'... come dire... fuori mano. Fuori mano MA accanto a un sentiero che porta alla cascata, solo dalla parte opposta rispetto al percorso fatto la scorsa volta. Quindi, armati di giubbotti, cappucci, ombrelli e scarponi (da neve per la piccola perché avevamo quelli dall'anno scorso) ci siamo avventurati sotto le goccioline sottilissime di pioggia (che non era neanche proprio pioggia, per fortuna, almeno sabato ci siamo risparmiati il diluvio) fino alla famosa cascata, solo da sopra e non da sotto.
Percorsino di un chilometro e mezzo circa, bellissimo e semplice (soprattutto all'andata, che era in discesa, al ritorno evito di commentare: niente di difficile, solo che con una bimba di 3 anni e mezzo che già dopo un centinaio di metri all'andata diceva: ok bello adesso voglio tornare in albergo, non è stata per niente una passeggiata). È stato però stancante il giusto, cioè quel che ti serve per sentirti corroborato, poi, per aver indolenzito i muscoli, per esserti riempito di colori e di panorami belli, seppur fra le nuvole, e per esserti scrollato di dosso un po' di... non lo so, quello che ci attanaglia ogni sera quando siamo a casa e avremmo voglia che il giorno dopo fosse vacanza.
L'appartamento valeva tutto: era caldissimo e accogliente, una vista bellissima e una doccia rilassante, comodo anche per quel che riguarda i letti, insomma, se non fosse stato per il quarto d'ora di tornanti da affrontare per arrivarci dal centro di Kobarid... ma in realtà, è stato affascinante anche per questo. (Un po' meno la vomitata di mia figlia il mattino dopo, che aveva voluto a tutti i costi mangiare i biscotti che ci eravamo portati via invece di fare colazione al bar giù, insieme a noi. Amen).
Niente museo, niente santuario dei caduti (io avrei voluto farci almeno un passaggio, ma diciamo che dopo la vomitata ha prevalso la comprensione per la voglia di tornare a casa. E comunque diluviava davvero, domenica mattina, quindi...).
Insomma, siamo stati contenti lo stesso e non è una cosa da poco quando organizzi un weekend in un posto che, se piove, non ha molto altro da offrire e quando ci vai, piove.
Siamo stati un po' sfigati nell'ultimo paio di gitarelle che abbiamo fatto, il fine settimana precedente eravamo andati a Longarone, per vedere la diga e raccontare (va be', più a Samu che alla piccola Daffy) del disastro del Vajont, e poi volevamo mangiare e fare un giro per le vie di Casso, che è bellissima, invece a parte la diga abbiamo fatto ben poco perché c'era un fottio di gente che approfittava dell'ultimo weekend bello di ottobre, più un fottio di gente sulla parete da arrampicata. Il che si è tradotto in: coda in auto per arrivare, parcheggio lontano e discesa a piedi fino alla diga, risalita fino all'auto per poi andare da qualche parte a mangiare e sosta brevissima a Casso, "giusto per vederla". Il tutto con la treenne assolutamente contraria all'intera faccenda! Non era davvero in giornata.
Va be', forse andare a camminare in montagna è un po' presto, per quanto lei dica sempre che le piace (e che si vuole arrampicare fino in cima) e per quanto la salita fino al castello di Maniago se la faccia ormai tutta da sola. Ma quella ormai è routine!
Va detto che ultimamente non è stata in gran forma per colpa dell'influenza, ma ci dispiaceva non approfittare delle giornate belle finché c'erano... e penso anche che a volte vale la pena faticare un po' (noi fatichiamo, a portarla nonostante i lamenti) perché di solito a un certo punto scatta qualcosa ed è lei a chiedere di fare le cose.
Comunque al momento per lei la parte migliore di qualunque vacanza è andare in albergo: le piace questa cosa di dormire tutti insieme in un posto che non è casa. Mi pare comunque di buon auspicio.
Adesso direi che ci meritiamo anche di riposarci e goderci l'intimità di casa, cosa che ultimamente forse abbiamo fatto poco. Rendendola così qualcosa di davvero desiderabile.
E adesso, con il temporale che fuori si placa (e si placa anche il cane) mi rimetto al lavoro dato che ho parecchie pagine da macinare.
Ciao!
Commenti
Ah, quella orribile sensazione che ci attanaglia quando siamo a casa e avremmo voglia che il giorno dopo fosse vacanza si chiama capitalismo.
In più il mio lavoro mi piace pure, il che è una fortuna, o forse è chiudersi a chiave da soli la porta della prigione.
Per quanto riguarda essere genitori, è difficile ma non impossibile. Finora mi sono sempre ritenuta all'altezza, non la migliore ma nemmeno la peggiore con gli alti e bassi del caso. Più cresce più diventa difficile invece, anche perché ha un carattere completamente diverso dal mio (almeno credo) e quindi mi è più complicato entrare nel suo mondo nei momenti critici. Poi per il resto, grandi slanci di affetto e coccole a profusione, quindi non mi lamento :)
A presto!
L'ha portata nel mio letto quando ero fuori per lavoro, significa che i miei sentimenti erano totalmente privi di valore per lui, Le mie condizioni mentali sono piene di agonia, penso di non poter dimenticare e recuperare il dolore, questa donna aveva il pieno controllo di lei e io non abbiamo mai voluto farlo con la violenza, lei vuole conquistarmi mentre è divorziata, ha detto di essere gelosa della nostra relazione e che mi rovinerà prendendo mio marito. Ho dovuto discuterne con un amico che mi ha chiesto di trovare un buon lanciatore di incantesimi, prima di tutto non ho mai creduto in questa ortografia del Cast, ma devo provarlo fino a quando ho incontrato l'email di PROPHET NOSA UGO su Internet su come ha aiutato così tante persone a riprendersi il loro ex e ad aiutare a sistemare la relazione e rendere felici le persone nella loro relazione e alcune altre storie riguardanti la malattia spirituale.
Gli ho spiegato la mia situazione e mi ha aiutato a compiere alcune preghiere, alcune erbe e radici e un piccolo sacrificio che ho fatto, e in 7 giorni è tornato per scusarmi ed è stato solo un miracolo per me, sono felice oggi che mi ha aiutato e posso dire con orgoglio che mio marito ora è di nuovo con me e ora è innamorato di me come mai prima d'ora.
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