Ieri sera ho finito di leggere Breve storia dell'ubriachezza e ne sono rimasta così piacevolmente impressionata che lo consiglio a tutti con grande entusiasmo.
Il saggio – abbastanza breve e senza pretese di esaustività – è scritto in modo scorrevole e divertente, con una dose di umorismo decisamente inglese e senza dubbio ben riuscito.
Pensate che l'altra sera mi ero fermata leggendo il titolo di uno degli ultimi capitoli, La Russia, perché ho pensato "Qui ce ne sarà tanto da dire, rimandiamo a domani". Be', credo sia uno dei capitoli più divertenti (più o meno), ma comunque tutto il libro è spassoso.
Cancellate le immagini dei saloon che avevate causa film hollywoodiani, le immagini delle locande medievali e le convinzioni che avete avuto finora su che cosa stimolò l'evoluzione dell'essere umano. A quanto pare, 9000 anni fa l'uomo inventò l'agricoltura per potersi sbronzare. E fu così che nacque la civiltà.
Autore (giovane, preparato, inglese): Mark Forsyth
Titolo: Breve storia dell'ubriachezza
Editore: ilSaggiatore
Traduzione (brillante) di: Francesca Crescentini
Giudizio (personalissimo) sul libro: frizzante (mi pare in linea con l'argomento).
Citazione:
«Nel 1914 lo zar Nicola II dichiarò fuorilegge la vendita di vodka in tutta la Russia. Nel 1918, lo zar Nicola II e il resto della sua famiglia vennero giustiziati in una cantina di Ekaterinburg. Questi due fatti non sono privi di un collegamento. [...]
[...] Quelli tra il 1914 e il 1917 furono gli unici tre anni nella storia russa in cui la popolazione fu sufficientemente sobria da rendersi conto con esattezza di quel che il governo le stava facendo. Quando stai trattando così la tua gente, dovresti lubrificarla un po'.»
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