Sarà circa da una settimana che non lavoro e non ce la faccio più. No, forse sono due, ma non riesco nemmeno più a rendermi conto del tempo che passa.
Oggi ho una brutta giornata, diamo tranquillamente colpa agli ormoni per questo, ma lasciate che mi sfoghi. L'attesa sa essere snervante, soprattutto se sei abituata a ritmi frenetici e scadenze imminenti. Io con le scadenze lunghe non ci so proprio fare. Aggiungendo che mi sale la pigrizia, che comunque devo riposare, almeno un po', e che quando inizio a fare qualcosa ben presto mi rendo conto di dovermi fermare perché non ce la faccio... be', sì, anche io mi innervosisco.
Oggi ho deciso che un po' me ne frego e mi affatico. In fondo sto bene e al massimo cosa può succedermi? Che partorisco? Ma ben venga, visto che vado avanti da qualche giorno con contrazioni finte che mi fanno pensare di dover andare in ospedale, e che mi stancano parecchio, fra l'altro.
Dicevo che sono un po' nervosa, sopportatemi per una volta, su.
Quindi oggi mi affaticherò un po', la giornata è bella e si presta alle pulizie, forse a una torta e magari qualche altro extra...
In realtà non sono solo nervosa eh, sono felice. Sono felice perché comunque vada fra un po' conoscerò la mia bimba, felice perché forse abbiamo trovato casa, felice perché intanto posso sognare un po' e immaginarci a vivere in quegli spazi nuovi.
Mi manca canetto, che ora è da mio suocero perché se l'emergenza arrivasse nel cuore della notte per lo meno non devo lasciarlo qui a piangere come un disperato, con buona pace dei vicini. E anche perché al di là di tutto le mie passeggiate dovevano per forza diradarsi, e lui ha bisogno di sfoghi.
Mi manca dormire bene nel mio letto, ora dormo bene solo sul divano ma comunque non è lo stesso bene. A occhio e croce dopo non dormirò per niente, quindi meglio che mi tenga per buona l'opzione divano, finché dura.
Sono stufa, stufa marcia, delle whatsappate dai parenti: allora, si muove qualcosa? niente di nuovo laggiù? Soprattutto se arrivano alle sette e mezza di un sabato mattina quando finalmente ero riuscita a prendere un po' di sonno. E poi comunque la scadenza ufficiale è il 20, ma vi pare di cominciare con questa tiritera una settimana prima? E maledetta la volta in cui ho detto a mia madre delle contrazioni preparatorie, visto che ha passato almeno 4 giorni a chiedermi costantemente "come va?" con un messaggio mattutino. Te lo buco quel telefono, volevo dirle. Ma ieri mi sono spiegata bene, che tanto se ci sono novità la avviso io, e pare aver capito (a onor del vero, lei viene a sua volta assillata da altri parenti e di conseguenza poi mi chiede... ma le ho detto di rispondere a tutti di non rompere il cazzo).
Visto che oggi va così, chiarisco un ultimo punto: io sono buona, cara, autoironica e tutto, ma se ogni volta che mi vedi mi dici "ma allora, quando nasce, quel pancione scoppia" (per la cronaca, è un pancione normalissimo, anzi, nemmeno chissà che grande, anche se certo sul resto di me che è rimasto magro probabilmente risalta di più) non hai capito un cazzo, nel senso che ti pare di dire a una donna incinta che sembra che stia per scoppiare? Certo, rispondo a tono, ma poi ho capito perché non se ne vedono poi tante di donne in giro per i locali al nono mese di gravidanza. Non è paura della rottura delle acque in pubblico, non è la stanchezza, non è la voglia di dormire, è perché il rompicoglioni sta sempre dietro l'angolo.
Ora, grazie per la concessione all'acidità, "l'arcigneria", la paranoia, lo sbalzo ormonale: a volte, anche se capita di rado, sono imperfetta anch'io. :D
Commenti
Io ti mando un abbraccio e sono sicura che sarà tutto meraviglioso.
@Mareva sì, ci voleva! E ricambio l'abbraccio :)