Era da un po' che non mettevo una foto di canetto nel blog :) |
Ho iniziato a portare il mio cucciolo a educare un po'. La strada completa, se mai completa potrà essere, sarebbe di sicuro lunga, mi accontenterò di quello che il mio tempo e le mie tasche potranno permettersi. Perché un cagnolino tanto diffidente e pauroso di sicuro non sta bene. Non che stia male eh, passeggiata di 3 km ogni mattina, riposo sul divano mentre io sto di qua a lavorare, croccantini sempre di qualità, coccole la mattina e la sera, giochi e premietti vari durante la giornata... Resta il fatto che da solo non sa stare e delle persone continua ad aver paura.
Quest'anno posso dedicargli un po' di tempo e di denaro, che non è una cosa così scontata – gli educatori si fanno pagare, e giustamente – perciò mi sono decisa.
All'inizio ero un po' titubante, ma devo dire che trovo la cosa piacevole, e anche lui. Ci siamo solo noi e l'educatrice e un sacco di wurstelini per quando si comporta bene e fa quello che gli chiediamo di fare. Cose semplici, ché basta un movimento o un rumore sbagliato a farlo saltare, ma insomma... mi pare che si sia divertito, concentrato in qualche attività e poi i campi sono il suo ambiente prediletto. E speriamo di instaurare il giusto rapporto padrone-cane, anche perché in vista dell'arrivo di un altro cucciolo – umano – ho bisogno di sentire di aver almeno provato a fare qualcosa perché la nuova vita non sconvolga troppo gli equilibri.
Sono molto convinta che un valido aiuto per lui sarebbe un cane normale, che gli faccia compagnia e lo stimoli un po'. Ma un altro cane per ora non posso averlo, soprattutto non in questa casa, quindi cercheremo di far funzionare le cose. Tanto in un modo o nell'altro le cose si incastrano sempre come devono incastrarsi, soprattutto se ti dai da fare perché così sia.
Questi sono i momenti in cui mi sento al meglio: quando prendo il toro per le corna, decido una cosa e tic e tac la porto avanti e fino in fondo. Perché a volte tendo a impigrirmi e aspettare, dare altre priorità invece di metterle tutte su una lista da spuntare pian piano.
Naturalmente visto che tutto ha un costo, un giorno per caso mi sono imbattuta in un post che poteva sembrare fare al caso mio: il piano di attacco per risparmiare di una blogger. Ho detto: leggiamo un po' e vediamo che spunti posso prendere da questo post.
Risposta: praticamente nessuno.
Perché la blogger in questione tagliava cose che io non immaginerei nemmeno lontanamente di fare ogni giorno: tipo colazione fuori casa. Ridurla a una volta la settimana? Ma io la colazione la faccio già a casa, sempre, tranne rarissime volte, ma non certo per abitudine.
Tagliare abbonamenti di vario tipo: abbonamenti non ne ho, perché so che il tempo di leggere cose che mi arrivano ogni settimana non ce l'ho. Quindi anche qui, sto già risparmiando (non è il ragionamento giusto, ma insomma...)
Tagliare le cene e i pranzi fuori: a questo punto mi sono resa conto di una cosa: lavorando da casa taglio già sui pranzi, che non faccio mai fuori, e anche su altri costi, come la benzina. Per non parlare del fatto di non aver bisogno di mettermi in ghingheri ogni giorno, perciò probabile che io risparmi molto anche sull'abbigliamento... E forse mi sentirò meno in colpa quando, col freddo, alzerò il riscaldamento (spesa che di sicuro il mio lavorare a casa ovviamente fa lievitare).
Le cene fuori sono un altro discorso: il fine settimana almeno una – magari solo una pizza – c'è, ma visto che tutto il resto lo tagliamo già, perché dovrei togliermi il piacere?
Perciò sono giunta alla conclusione che sì, potremmo tagliare ancora su qualche vizio sicuramente non necessario, ma diciamoci la verità, non facciamo questa gran vita spendacciona, quindi facciamo anche bene a coccolarci un po', non vi pare?
Commenti
I vizi, per così dire, sono giusti e necessari, perché ci fanno vivere meglio.
Non mi pare appunto che conduci una vita a sfruscio, quindi va bene così.
Figo il cagnolone, mi spiace sia spaventato... dai, sicuramente le cose miglioreranno^^
Moz-
Io e lui abbiamo un Amstaff e un Pitbull (più un vecchissimo cane corso che ormai non si muove dal divano). Aver fatto fare un minimo di scuola ai primi due (come andare al guinzaglio, rispondere ai comandi ecc) è stato di vitale importanza. Alla fine son pur sempre animali per cui non prevedibilissimi. Il Pitbull, preso in canile, a distanza di un anno è ancora pauroso ma ci sono stati grossi e bei cambiamenti per cui... forza!
E per il resto: faccio sempre anche io quel ragionamento. Taglio già su tutto, qualche vizietto me lo tengo!
@Mareva infatti mi è dispiaciuto non averlo fatto prima, ma proprio non potevo. Ora invece non andare sarebbe stata solo pigrizia, e anche se francamente non ho dubbi che non sarebbe mai aggressivo nei confronti di un umano – ma non si sa mai, c'è sempre una prima volta – so che lui non vive bene certe situazioni e ha bisogno di un aiuto. Anche lui viene dal canile, ed è davvero tanto in difficoltà con gli esseri umani e soffre la solitudine/abbandono anche per cinque minuti. Per fortuna è anche curioso e goloso, quindi c'è del margine per lavorare un po' :)