Io odio questi mal di testa! Mi sembra di avere un martello pneumatico che mi perfora il cervello, se faccio movimenti troppo veloci mi viene la nausea e se sto ferma immobile non passa lo stesso! Per fortuna dura qualche ora, di solito, e poi mi dà tregua... Credo che lo chiamerò Gualtiero, come il mal di testa personale di Paperino in una vecchia storia. C'era prima Goffredo, il raffreddore personale (lo vedeva solo Paperino, sì Paperino non aveva tutte le rotelle a posto, immagino), e poi alla fine, quando si era finalmente riuscito a liberare di Goffredo, arriva Gualtiero. Fine. Così, ecco che Gualtiero viene da me, adesso, un paio di volte al mese, e mi chiedo se sono l'unica che si ricorda di quel fumetto, perché non ho trovato la vignetta che ritraeva Goffredo con Paperino nemmeno su Goooooogleimmagini.
Nel mio tentativo di diventare una persona sempre migliore, al momento mi sto dedicando alla scrittura di alcuni articoli per un sito, e speriamo che se ne ricavi qualcosa. Si tratta di una cosa in fase sperimentale, e comunque non posso togliere tempo al mio lavoro principale, quindi si tratta anche di una attività "collaterale".
Per il resto, riscaldamento acceso, maglioni, cappotti... è arrivata la mia stagione.
Ieri su Facebook ho messo un'immagine che mi ha catapultata dritta dritta nella mia quasi-adolescenza, quando ero alle medie e giocavo a Indiana Jones and the Fate of Atlantis sul mio vecchio computer (chissà se era un 486? Non ricordo), con mio fratello. Ore e ore passate sul Dialogo Perduto di Platone in cerca della combinazione giusta per entrare ad Atlantide. Che fico. Che nerd. Ricordo che era lunghissimo, e so che alcune soluzioni per andare avanti me le aveva date un'amica di mia cugina che a sua volta ci spendeva le ore assieme a suo fratello, e non so se loro ci erano arrivati da soli o con l'aiutino. Credo che quel videogioco sia stato all'epoca più famoso di quanto immaginassi, solo che era famoso per quelli un po' più grandi di me, a quanto pareva i miei compagni di classe non avevano un computer o non avevano una spiccata inclinazione per quel genere di videogiochi (forse nemmeno io, ma quello mi piaceva da matti, mi ricordo che ce l'aveva comprato mio papà insieme a quello dei Lemmings alla SME).
Be', certo, non provoca moti d'animo così nostalgici come può farlo ripensare ai pomeriggi passati con l'Atari... il mio gioco preferito era Desert Falcon, soprattutto quando a fine schermo dovevi distruggere la brutta facciaccia della Sfinge, Space Invaders e la Formula Uno, solo che quando ci giocavamo in due mio fratello arrivava sempre primo e io seconda. Del tennis ricordo solo che per qualche motivo non funzionava. E a Pacman ci giocavamo solo quando ce lo prestava un amico di mio fratello. Ah il calcio era terrificante, gli omini correvano lentissimi. Da lì dev'essere nato il mio odio per questo sport.
Adesso i videogiochi sono così diversi! Ma belli, solo che ormai non ci gioco più, però se Babbo Natale mi facesse la cortesia di portarmi la Wii magari un po' di tempo potrei anche usarlo per avvicinarmi di nuovo a questo genere di realtà alternativa... (suona carino detto così, no?).
Nel mio tentativo di diventare una persona sempre migliore, al momento mi sto dedicando alla scrittura di alcuni articoli per un sito, e speriamo che se ne ricavi qualcosa. Si tratta di una cosa in fase sperimentale, e comunque non posso togliere tempo al mio lavoro principale, quindi si tratta anche di una attività "collaterale".
Per il resto, riscaldamento acceso, maglioni, cappotti... è arrivata la mia stagione.
Ieri su Facebook ho messo un'immagine che mi ha catapultata dritta dritta nella mia quasi-adolescenza, quando ero alle medie e giocavo a Indiana Jones and the Fate of Atlantis sul mio vecchio computer (chissà se era un 486? Non ricordo), con mio fratello. Ore e ore passate sul Dialogo Perduto di Platone in cerca della combinazione giusta per entrare ad Atlantide. Che fico. Che nerd. Ricordo che era lunghissimo, e so che alcune soluzioni per andare avanti me le aveva date un'amica di mia cugina che a sua volta ci spendeva le ore assieme a suo fratello, e non so se loro ci erano arrivati da soli o con l'aiutino. Credo che quel videogioco sia stato all'epoca più famoso di quanto immaginassi, solo che era famoso per quelli un po' più grandi di me, a quanto pareva i miei compagni di classe non avevano un computer o non avevano una spiccata inclinazione per quel genere di videogiochi (forse nemmeno io, ma quello mi piaceva da matti, mi ricordo che ce l'aveva comprato mio papà insieme a quello dei Lemmings alla SME).
Be', certo, non provoca moti d'animo così nostalgici come può farlo ripensare ai pomeriggi passati con l'Atari... il mio gioco preferito era Desert Falcon, soprattutto quando a fine schermo dovevi distruggere la brutta facciaccia della Sfinge, Space Invaders e la Formula Uno, solo che quando ci giocavamo in due mio fratello arrivava sempre primo e io seconda. Del tennis ricordo solo che per qualche motivo non funzionava. E a Pacman ci giocavamo solo quando ce lo prestava un amico di mio fratello. Ah il calcio era terrificante, gli omini correvano lentissimi. Da lì dev'essere nato il mio odio per questo sport.
Adesso i videogiochi sono così diversi! Ma belli, solo che ormai non ci gioco più, però se Babbo Natale mi facesse la cortesia di portarmi la Wii magari un po' di tempo potrei anche usarlo per avvicinarmi di nuovo a questo genere di realtà alternativa... (suona carino detto così, no?).
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link a wetranfer, valido 2 settimane
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