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Via dal monte di lancio (un po' metafora del baseball, un po' no)

Colonna sonora: Jimmy Jazz - The Clash
Non che l'abbia sentita, ma ce l'ho in testa da quando mi sono alzata.

Si vede che al lavoro mi danno tanto da fare? Sì eh?
Se non fosse che oggi sono nell'ufficio vicino al capo finirei di leggere il libro bellerrimo che sto leggendo, e di cui parlerò dopo che l'ho terminato.
Oggi il sonno si è impossessato di me a partire da quando mi sono svegliata, il che sembra assurdo ma forse poi tanto assurdo non è. E il tutto contrasta con l'allegra canzone che mi giracchia per la testa. Ma forse è che sono felice, e non permetterò nemmeno alle lune del capo di rovinarmi la sensazione di libertà interiore che sento da almeno ieri pomeriggio. Il bello è che non so perché. Però non ha importanza no?
O forse è legato al libro, sono tante le sensazioni belle legate a qualche libro, nelle mie giornate, anche se ultimamente facevo fatica a trovare il tempo per leggere in pace. Ma non serve averlo, basta aver voglia di trovarlo, il tempo. E quindi.
E quindi pensavo che è bello non dover essere per forza degli eroi, anzi è bello arrivare all'ultimo lancio della partita perfetta e invece di lanciare la palla, appoggiarla a terra assieme al guantone, togliersi i vestiti e andarsene via.

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