Ormai lo dicono tutti. Ormai lo senti ovunque, televisione, amici, professori poco dotti, menestrelli dell'ultim'ora, ignoranti che vogliono darsi un tono, non ignoranti che però ignorano di sbagliare.
La cosa più preoccupante è che dopo un po' a forza di usarlo, come succede con tutte le regole linguistiche, si afferma così tanto nell'uso che finisce per diventare regola. A chi è sensibile alla cosa non resta che rifugiarsi nel "ma è poco elegante".
Avete presente una persona che dice qualcosa tipo "e alla fine ho realizzato che mi stavo sbagliando"? Una volta, un po' di anni fa, si realizzava qualcosa (la si costruiva, la si progettava) e non si realizzava nel senso di rendersi conto di. Poi arrivò l'inglese: and suddenly we realized che realize e realizzare sono tanto simili e via, tutti a realizzare, cioè a rendersi conto.
Quanta gente fa footing, non sapendo di fare... una base?, un basamento?, delle ottime basi magari per il progetto che volete realizzare?, che non vuol dire niente messa così, perché footing significa all'incirca questo, e non andare a correre, che in inglese si dice fare jogging. Vai da un inglese a dirgli che fai footing, non so cosa capirà. Ed è tutta colpa del calcio (football), sia chiaro. Ah, e le beauty farm non esistono.
Ma posso anche capire che sessant'anni fa siano nati problemi a causa dell'inglese, a quel tempo lo conoscevano in pochi (questa frase sarebbe ironica, anche il "sarebbe" è ironico, un'ironia al quadrato proprio), e al giorno d'oggi finché le usi qui queste parole sono corrette, le trovi anche nel dizionario, giusto ricordati che là, in Inghilterra dico, non ti capirebbero neanche se la tua pronuncia facesse invidia al Principe Carlo, perché non si dice così e basta, e ti guarderebbero come se fossi cretino, perché effettivamente sei cretino, ma non è nemmeno colpa tua.
Però perché dobbiamo sentire tutti i giorni questa storpiatura del "piuttosto che"? Qui l'inglese non c'entra, e "piuttosto che" si è sempre usato per dire "piuttosto che". Ok così è tautologico, mi spiego meglio. Insomma avete capito no? "Piuttosto che" lo usi come per dire "ma neanche morto faccio questa cosa", e via a raffica a dire tutto quello che faresti al posto di quella cosa che non faresti mai, tutte cose che faresti pur di non fare quella (l'ho ingarbugliata apposta e faccio un esempio: piuttosto che andare a mangiare da loro mi taglio le vene). Ultimamente è diventato così di moda che chi parla e si vuole dare un tono usa questo cavolo di piuttosto che con valore disgiuntivo. "Possiamo andare al bar piuttosto che al ristorante piuttosto che mangiare a casa". Come per dire o da una parte o dall'altra, mi è indifferente.
Intanto preferirei andare al ristorante.
E seconda cosa se ti è indifferente non usare il piuttosto che. È sbagliato, fa schifo, è brutto, è antiestetico, amorale, e puzza anche un po'. Sostituire la raffica dei "piuttosto che" di cui sopra con rispettivamente al numero 1: o (che non è un piccolo zero, ma la lettera, che significa anche "oppure", interscambiabili); al numero 2: o; si può azzardare un "oppure anche"; mischiare il tutto, mettere in forno a 180 gradi per 20 minuti e la vostra frase corretta è pronta. Non è difficile, scommetto che anche la Clerici ci riuscirebbe. Scommetto no, ma diciamo che me lo auguro.
"Piuttosto che" usalo solo se preferisci una cosa all'altra. Se no taci e mangia, o che ne so, fai decidere agli altri dove andare.
E si dice gli pneumatici, non i. Lo pneumatico, non il. Un po', non un pò.
Ho finito.
La cosa più preoccupante è che dopo un po' a forza di usarlo, come succede con tutte le regole linguistiche, si afferma così tanto nell'uso che finisce per diventare regola. A chi è sensibile alla cosa non resta che rifugiarsi nel "ma è poco elegante".
Avete presente una persona che dice qualcosa tipo "e alla fine ho realizzato che mi stavo sbagliando"? Una volta, un po' di anni fa, si realizzava qualcosa (la si costruiva, la si progettava) e non si realizzava nel senso di rendersi conto di. Poi arrivò l'inglese: and suddenly we realized che realize e realizzare sono tanto simili e via, tutti a realizzare, cioè a rendersi conto.
Quanta gente fa footing, non sapendo di fare... una base?, un basamento?, delle ottime basi magari per il progetto che volete realizzare?, che non vuol dire niente messa così, perché footing significa all'incirca questo, e non andare a correre, che in inglese si dice fare jogging. Vai da un inglese a dirgli che fai footing, non so cosa capirà. Ed è tutta colpa del calcio (football), sia chiaro. Ah, e le beauty farm non esistono.
Ma posso anche capire che sessant'anni fa siano nati problemi a causa dell'inglese, a quel tempo lo conoscevano in pochi (questa frase sarebbe ironica, anche il "sarebbe" è ironico, un'ironia al quadrato proprio), e al giorno d'oggi finché le usi qui queste parole sono corrette, le trovi anche nel dizionario, giusto ricordati che là, in Inghilterra dico, non ti capirebbero neanche se la tua pronuncia facesse invidia al Principe Carlo, perché non si dice così e basta, e ti guarderebbero come se fossi cretino, perché effettivamente sei cretino, ma non è nemmeno colpa tua.
Però perché dobbiamo sentire tutti i giorni questa storpiatura del "piuttosto che"? Qui l'inglese non c'entra, e "piuttosto che" si è sempre usato per dire "piuttosto che". Ok così è tautologico, mi spiego meglio. Insomma avete capito no? "Piuttosto che" lo usi come per dire "ma neanche morto faccio questa cosa", e via a raffica a dire tutto quello che faresti al posto di quella cosa che non faresti mai, tutte cose che faresti pur di non fare quella (l'ho ingarbugliata apposta e faccio un esempio: piuttosto che andare a mangiare da loro mi taglio le vene). Ultimamente è diventato così di moda che chi parla e si vuole dare un tono usa questo cavolo di piuttosto che con valore disgiuntivo. "Possiamo andare al bar piuttosto che al ristorante piuttosto che mangiare a casa". Come per dire o da una parte o dall'altra, mi è indifferente.
Intanto preferirei andare al ristorante.
E seconda cosa se ti è indifferente non usare il piuttosto che. È sbagliato, fa schifo, è brutto, è antiestetico, amorale, e puzza anche un po'. Sostituire la raffica dei "piuttosto che" di cui sopra con rispettivamente al numero 1: o (che non è un piccolo zero, ma la lettera, che significa anche "oppure", interscambiabili); al numero 2: o; si può azzardare un "oppure anche"; mischiare il tutto, mettere in forno a 180 gradi per 20 minuti e la vostra frase corretta è pronta. Non è difficile, scommetto che anche la Clerici ci riuscirebbe. Scommetto no, ma diciamo che me lo auguro.
"Piuttosto che" usalo solo se preferisci una cosa all'altra. Se no taci e mangia, o che ne so, fai decidere agli altri dove andare.
E si dice gli pneumatici, non i. Lo pneumatico, non il. Un po', non un pò.
Ho finito.
Commenti
hai notato che da un pò di anni a questa parte nessuno dice più: LA prossima settimana... ma dice solo: prossima settimana?
senza il LA?
in ogni caso preferisco un PIUTTOSTO CHE in più... ad una bestemmia... ^_^
È vero anche quella lì, prossima settimana sarà tipo next week? Forse non è nemmeno sbagliato, o è solo che siamo tanto pigri? Oppure c'è un ritorno al latino senza articoli ma con le desinenze?? No quest'ultima la vedo un po' difficile...
cmq, chiusa parentesi...
dici che sia dovuto all'inglese? mmm...secondo me è per velocizzare i discorsi/pigrizia...
per me sono allo stesso livello, sono le persone che non le vogliono sentire per un motivo o per l'altro che si sentono offese, dio io non lo posso sapere cosa pensa.
per me sì, l'influenza dell'inglese è determinante, lo è stata per tante cose anche in passato... però anche la tesi della pigrizia è da considerare!
no ma infatti non è che mi scandalizzo, è che è proprio fastidioso il fatto che quel piuttosto che stia dilagando così perché sembra "parlar forbito" e invece è scorretto.
poi sì, c'è di peggio ^_^ tra ragazze che rimangono "in cinte", e altre cose "eccezzionali"...
su FB la cosa che più mi ha fatto ridere è stato il risultato di un test fatto da una mia amica: l'argomento era "qual è il tuo desiderio più nascosto?" e il risultato sarebbe stato "cospargerti di cioccolato". Peccato che chi l'ha scritto non riusciva proprio ad afferrare quella benedetta parola: ha scritto prima scopargerti (che sembra proprio equivoco...), e dopo scorpargerti, aggiungendo un'altra erre giusto per renderla più difficile... ^___^
Piuttosto che dirlo in circostanze in cui capita di dirlo piuttosto che scriverlo piuttosto che pensarlo... cazzo, vedi, sono stato assimilato anch'io! :D
Scheeeerzetto... nessuna omologazione a tale bruttura per ora! :-)
Ma daje eddaje la cipolla diventa aje... come dicono a Roma! :-)