Passa ai contenuti principali

De stitichezza Neronis

La pubblicità nuova di un lassativo mai sentito prima mi ha aperto gli occhi.
Nella suddetta c’è Nerone che poverino non sta tanto bene, si sente tutto gonfio e non riesce ad andare di corpo, ed è un vero peccato visto che a Roma erano perfino dotati della cloaca maxima, cioè la fogna che più meglio di così non si può, e quindi defecare doveva essere davvero un momento gratificante per qualsiasi romano, che poteva vantare di farla sopra il sistema fognario più fico e meglio funzionante del mondo (allora conosciuto); figurati poi se sei l’imperatore di quella fogna che soddisfazione immensa. E siccome però quella volta non avevano la televisione che a cadenza di più o meno dieci minuti mostrasse la pancia ultrapiatta Alexiae Marcuzzis, detta Poppea, pubblicizzando il bifidus agevolantis defecatio, a Nerone, intasato perché stitico, si ingolfa il cervello che partorisce un'idea al volo: «Mò brucio Roma. Così. A che mi serve un super impianto fognario se non posso depositarvi il contenuto del mio intestino? Non cago io, non cagate neanche voi!»
D’altra parte l’imperatore si indigna sì se qualcuno osa fare qualcosa meglio di lui. Come tutti i prepotenti è molto molto invidioso se qualcuno ha il giocattolo migliore, anche dio era invidioso e geloso della conoscenza (albero di mele), e come un bimbo capriccioso ha detto «È mia e me la tengo io, sia mai che quelli la usano meglio, per esempio per rifiutare o almeno mettere in dubbio la mia esistenza o che so io», e ha proibito ad Adamo ed Eva di mangiarne il frutto (mela), incazzandosi poi parecchio quando si è visto disobbedito (o forse perché era a capo della Coldiretti e aveva un’immagine da difendere).
Figuriamoci Nerone che era umano, e in quanto tale pieno di difetti. Tornando a lui, dunque, mi è venuto in mente che se tutto scaturisce da lì, cioè dai disturbi intestinali, la maggior parte dei problemi del mondo si dovrebbe poter risolvere con un potente ed efficace lassativo. Visto che rilassa l’intestino permettendoti di defecare, e visto che defecare è generalmente un atto che porta benefici effetti e probabilmente rilascia anche endorfine (si dice per tante cose, varrà anche per questo), ne consegue che la mente umana getta improvvisamente uno sguardo più positivo sul mondo circostante, il cervello si dimentica dei motivi per cui era incazzato, perché diciamocelo, qual è il momento migliore della giornata? Un occhio di riguardo va al fumatore, che nel momento del post defecatio in mancata presenza dell’amata sigaretta potrebbe far scatenare un altro corto circuito. Per questo consiglio la vendita del lassativo in due modalità: con allegato pacchetto di sigarette per i fumatori, senza per i non fumatori. Magari personalizzabile se qualcuno dopo il bisogno ha altre abitudini: una lattina di birra, un panino col salame, un cd di Tiziano Ferro (forse quello è più per il prima), non lo so, non guardatemi strano è la gente che è strana, non io.
Certo, perché tutto ciò avvenga nel migliore dei modi anche il sistema fognario deve funzionare a meraviglia.
Quindi i prossimi imperatori che decidessero di fondare una città nuova che volesse magari diventare quella più potente del mondo, si ricordino che prima di pensare alle fondamenta è meglio partire dalle fogne, in secondo luogo dotarsi di una farmacia fornitissima del lassativo di ultima generazione, e infine di un distributore di sigarette.
Potrebbe sembrare impopolare a un occhio poco critico, ma direi che compito del capo è proprio quello di soddisfare al meglio i bisogni dei cittadini.
E ricordarsi di tirare l'acqua, naturalmente.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il mondo muto di Hector Mann

Insomma, Paul Auster. Il libro delle illusioni . David Zimmer è un professore universitario che d'improvviso perde tutto ciò che ama, in un modo che naturalmente sottolinea attraverso una serie di coincidenze: se non avessi, se l'insegnante di mio figlio non avesse, se... Ma è andata come è andata. Si rinchiude nel suo dolore e nelle bottiglie di whiskey quando, un giorno, guardando a caso una scena di un film muto, ride. Allora non tutto è perduto!, pensa. Sono ancora vivo. E così cerca di scoprire qualcosa su questo attore, Hector Mann, che è riuscito a farlo ridere in un momento tanto disperato. E scopre cose molto interessanti. Tipo che dopo il 1929 è sparito e di lui non si sa nulla. Sicuro come l'oro, ormai è morto. Decide di vedere tutti i suoi film, ma per farlo è costretto a viaggiare. E il fatto di dover anche prendere l'aereo non è cosa da poco, per lui. È interessante anche il suo incontro e dialogo con il dottor Singh, per farsi prescrivere de...

Tenacia

Solo io e le papere, ieri pomeriggio, imperterrite sotto la pioggia ai laghetti. Tenace è un aggettivo che mi piacerebbe mi venisse attribuito, non so quanto appaia all'esterno, anche se penso di sembrare meno tenace di quanto sia in realtà, o di quanto sia capace d'essere. Tenace sarà la mia parola di quest'anno, come aspirazione quanto meno, perché se non riesci ad attraversare tutto sempre con leggerezza, che è ciò che mi piacerebbe fare ma forse non è il momento giusto, allora è al tener duro che voglio aspirare. Forse mi prendo una pausa dal blog, che non importa a nessuno, ma devo dirlo a me stessa perché è sempre stato un bel rifugio ma ora non lo sento più così. Mi ci sento legata ma in questo momento il legame ha anche un sapore negativo, che non sto a spiegare, e credo di avere bisogno di liberarmene per un po'. Non un addio, solo un "non lo so". Ciao

Tuffi

Cercando un'informazione di cui avevo bisogno fra i messaggi WhatsApp con mio marito, ho trovato conversazioni risalenti a una delle tante vita di prima, più precisamente quella in cui nostra figlia era molto piccola e io lavoravo solo il pomeriggio. Trascorrevamo le mattinate insieme, inforcavo la bici e la portavo al parco, tornavamo a casa e faceva un riposino mentre preparavo il pranzo, insomma, tutte quelle cose che mi sembrano lontane anni luce, ormai. È stato un momento molto tenero, con svariati piccoli tuffi al cuore al comparire di una foto di lei addormentata sul divano mentre guardava George la scimmia o di quando ancora mangiava il pesce senza lamentarsi. Durante le vacanze, un giorno eravamo in acqua a San Vito lo Capo e Ale le stava facendo fare i tuffi in acqua, a proposito di tuffi, e a un certo punto ha detto: "Godiamocela finché è ancora così, perché durerà ancora poco". Altro tuffo al cuore. Uccisa. Vacanza rovinata. Grazie tante. No, scherzo, però ci ...