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Sul fatto che non so giudicare tanto bene...

Be’ oddio credo che se fosse davvero così sarebbe un gran guaio, mancherei totalmente di senso critico e ogni cosa si equivarrebbe. No no, so distinguere: insomma un libro bello da uno brutto (o meglio, "che mi piace" da "che non mi piace"), oppure una canzone decente da una scadente, una persona bella da una brutta, e via dicendo. Forse è nei dettagli che non sono tanto brava, o meglio nel dare i numeri. No, non nel senso di andare fuori di testa, che quello mi riesce alla grande ogni tanto, ma di dare dei voti ecco. Cioè dire questo è più bello di questo sì, posso farlo in genere, ma tra, che so, 4 cose belle, dare un voto… no no, se sono tutte belle perché andare a cercare il pelo nell’uovo? Insomma, penso a quando ho fatto l’esame di filosofia del linguaggio (che però quell’anno si chiamava filosofia delle rappresentazioni mentali, che fa molto più fico, fa molto più curriculum e non ci sta nel libretto dei voti. Che infatti non esiste più, adesso c’è una tesserina ed è tutto automatizzato, ma questa è un’altra storia). Dunque dicevo: avevo studiato tanto, ma in soli quattro giorni, che sono in effetti pochi per una roba di filosofia un po’ concettosa, ma tutto sommato anche troppi se pensi a quanto ti servirà nella vita. Avevo seguito le lezioni e tutto. Quindi con il senno di poi mi ci ero impegnata. L’interrogazione è andata benone. Però è arrivata una domanda che non ho mai sopportato da un professore: lei che voto si darebbe? Ora siccome sono onesta ma non idiota, se avessi davvero possibilità di darmi un voto mi pare ovvio che mi darei 30 e lode sempre e comunque, al limite tolgo la lode se quel giorno sono particolarmente incazzata con me stessa per qualcosa, ma devo essere proprio fuori di me per fare una cosa del genere. Insomma, anche se ascoltassi l’interrogazione della mia migliore amica e mi chiedesse che voto si merita secondo me, io non avrei capacità di giudizio. Le darei 30 e lode perché avrà ancora tempo per delusioni, e le voglio bene, e mi dispiacerebbe. Insomma non potrei mai insegnare, se mi affeziono do un 10 in pagella a tutti. In fondo non ho mai creduto alla logica dei voti, anche se mi sono sempre impegnata tanto per ottenere i più alti, consapevole di quanto fosse inutile nella vita ma d’altra parte non si sa mai. E poi son sempre soddisfazioni personali e vanno bene anche quelle, se hai poca autostima qualsiasi cosa che aiuti a tirartela un po’ su è ben accetta.
Sfacciatamente, a quel professore ho risposto 30 e lode. «Ah proprio così…» è stata la risposta un po’ spiazzata del prof in questione. A domanda adeguata, adeguata risposta ho pensato, tu chiedi io dico. Tanto cosa cambia? Se voleva mettermi un voto più basso me lo metteva lo stesso, se lo influenzo con la mia risposta meglio puntare in alto.
Mi ha messo 30 e lode.
Ora mi chiedo un’altra cosa però: ti pagano per insegnare, interrogare e dare voti. Dunque, diciamo che vorrei la percentuale dello stipendio che corrisponde all’attività di darmi un voto, visto che a conti fatti me lo sono data da sola. È un ragionamento che nemmeno un professore di filosofia dovrebbe potermi contestare.

Commenti

:Ninja: ha detto…
ma grande! 30 e lode... grandissima! complimenti
Miky ha detto…
oh be' è un esame risalente a un bel po' di anni fa...
comunque sì è stata una soddisfazione... ^_^
magma ha detto…
Sei sulla buona strada per rispondere bene, ai colloqui di lavoro, alla domanda: "secondo lei quanti soldi dovrei pagarla?". ;)
Miky ha detto…
o mio dio no ti fanno questa domanda? punterò n alto anche lì, l'importante è non esagerare...
magma ha detto…
Sempre... mai sottostimarsi, ci pensa già chi ti da lavoro, in genere...

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